# Tags
blank

A MONTECCHIO MAGGIORE SI TORNA A PARLARE DI PISTA DI ATLETICA. CHE SIA LA VOLTA BUONA?

blank

La Giunta comunale, guidata dal sindaco Trapula, fa sapere che presto sarà avviato l’iter per la ristrutturazione della pista di atletica. Si parla di tempi brevi: il cantiere dovrebbe essere aperto a fine autunno.

Finalmente!

Perché di pista di atletica da rifare, ristrutturare, potenziare se ne parla da almeno 15 anni. Sempre entro gli spazi dello stadio Cosaro, secondo una progettualità propria degli anni sessanta/settanta, che prevedeva la concentrazione degli impianti sportivi in un unico spazio centrale e multifunzionale rispetto alla città: di fatto il trasferimento del concetto di Polisportiva sul piano edilizio e urbanistico.

E in effetti il Cosaro è un vero centro sportivo con i suoi spazi aperti per il calcio, il tennis e quelli coperti nel palazzetto dello sport.

Una realtà che è passata agli onori della cronaca perché lo stadio di calcio è diventato il primo stadio di calcio in Italia senza barriere nel 2007, in nome di una visione inclusiva e portatrice di valori alti dello sport.

Senza barriera dunque anche l’anello di pista di atletica che corre intorno al campo di calcio e le pedane per il salto in alto e in lungo. Ma, mentre il calcio si gode la gloria e aggiunge alle normali strutture, spogliatoi con tetti forniti di pannelli fotovolaici, magazzini, tribuna, anche un campo in sintetico, la pista di atletica è lasciata un po’ andare. Inizialmente perché non c’è una società di atletica che se ne faccia carico.

La giunta Scalabrin (2004/ 2009) aveva cercato di dar nuovo vigore al movimento affidando al dirigente Giuliano Corallo il compito di fondare l’associazione atletica Montecchio Maggiore e così nacque l’Atletica Ovest Vicentino che proprio al Cosaro si allenava. Non solo! La pista fu aperta nelle serate estive a tutti i Montecchiani che volevano praticare un po’ di corsa in sicurezza.

Ma subito fu evidente che quella pista aveva bisogno di essere sistemata, soprattutto in vista di una crescita del movimento dell’atletica.

Perché non ospitare gare e meeting, perché non fare di Montecchio un polo di riferimento?

La giunta di centro sinistra chiudeva il suo mandato con un progetto che prevedeva la sistemazione della pista.

Le giunte successive hanno poi continuato a rinviare il progetto, in nome di un qualcosa di molto più ampio e per il quale si dovevano trovare fondi attraverso bandi regionali ed europei. Montecchio intanto diventava Città dello Europea dello Sport, ma la pista era lasciata al degrado.

blank

A poco valsero gli appelli di Giuliano Corallo che ripeteva che per far crescere il folto gruppo di aspiranti campioni occorreva un luogo adeguato per l’allenamento. E mentre con il finanziamento generoso di Romano Aleardi riusciva ad allenare i suoi al coperto durante l’inverno nei campi di calcetto in piazzale Collodi, lo spazio in via degli Alberi restava inalterato.

Nel 2018 altro progetto per 600 mila euro in due tranche.

L’allora assessore allo sport Gianluca Peripoli assicurava “Abbiamo battuto svariate strade per ottenere un finanziamento esterno, dalla Regione al Coni, fino al dipartimento sport e turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma purtroppo senza gli esiti sperati. Abbiamo quindi deciso di procedere autonomamente, sia per dare corpo ad un preciso impegno elettorale sia per dare una risposta al locale movimento dell’Atletica Montecchio, che sotto la guida prima di Giuliano Corallo ed ora di Gabriele Viale sta vivendo una fase di forte espansione”.

Ma passano altri cinque anni e nulla cambia tranne che la pista degrada sempre più, diventa pericolosa e viene vietata all’uso da parte degli atleti dell’associazione durante il periodo invernale per contenere le spese di illuminazione. Mentre la stessa illuminazione viene riservata ai giocatori del Montecchio Calcio, che però si paga le spese. Non solo. Finalmente ci si accorge che la pista è pericolosa e viene chiusa. I ragazzi si allenano provocatoriamente davanti al comune.

Ora finalmente la svolta.

Il progetto ritorna all’antico e prevede, nella fase iniziale, l’esecuzione di una pulizia profonda e la fresatura della pista. In seguito verranno ristabilite le pendenze, sarà steso un primo strato in bitume e infine posato un nuovo manto di usura superficiale e un rivestimento con granuli in gomma sintetica.

Afferma il sindaco:”Le lavorazioni non modificheranno le dimensioni dell’impianto che manterrà le sei corsie attuali. Sarà ancora una pista destinata all’allenamento degli atleti, come in precedenza e nel rispetto dei parametri definiti dal Coni, perché si è scelto,su consiglio della Federazione Italiana di Atletica Leggera, di non procedere con l’omologazione necessaria per lo svolgimento delle gare.

Per Fidal, infatti, sono abbondantemente sufficienti gli impianti già presenti nella Provincia di Vicenza e la creazione di un’ulteriore struttura, adatta a ospitare le competizioni, risulterebbe totalmente inutile. La ristrutturazione risulta necessaria per rendere nuovamente fruibile l’anello. Prevediamo di ultimare le opere entro la fine della primavera del 2024”.

Nel 2018 l’allora sindaco Milena Cecchetto faceva eco alle parole del suo assessore e ribadiva:”. Dopo circa mezzo secolo la nostra città avrà l’impianto di atletica che si merita e che potrà favorire la pratica di numerose discipline soprattutto fra i più giovani. Siamo sicuri così che sarà un nuovo sprint per tutto il movimento dell’atletica nell’Ovest vicentino”.

Non è stato proprio così, dato che gli atleti castellani sono stati costretti a migrare verso Arzignano e Vicenza e nell’ultimo periodo ad allenarsi nelle strutture specifiche ed insufficienti della scuola “ A. Frank”.

Ora si attende con ansia che si passi dalle parole ai fatti!

No alle cattedrali nel deserto, certo. Ma anche no alla fine di un movimento bello e sano come quello dell’Atletica leggera!

Rosanna Frizzo

blank
Sottoscrivi
Notificami
guest
0 Commenti
Feedbacks in linea
Vedi tutti i commenti

PIU' RECENTI

0
Lascia un commentox