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TEATRO COMUNALE DI VICENZA. “ARLECCHINO?” DI ANDREA PENNACCHI IL 13 E IL 14 MARZO

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Comunicato stampa del Teatro Comunale di Vicenza

Un nuovo spettacolo in doppia data per la stagione di prosa del Teatro Comunale di Vicenza: è l’“Arlecchino?” di Andrea Pennacchi scritto e diretto da Marco Baliani, una nuova produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo in coproduzione con TSV-Teatro Stabile del Veneto, nella prima parte della tournée nazionale, in programma in Sala Maggiore mercoledì 13 e giovedì 14 marzo alle 20.45.
In scena la più celebre delle maschere della commedia dell’arte, interpretata da un attore “di culto” come Andrea Pennacchi, amato trasversalmente dal pubblico per la sua capacità di calarsi con ironia e sarcasmo dentro la contemporaneità. Con lui nella commedia ci saranno Marco Artusi, Maria Celeste Carobene (anche aiuto regista dello spettacolo), Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, e Anna Tringali, che interpretano contemporaneamente più ruoli; le musiche sono eseguite dal vivo da Giorgio Gobbo e Riccardo Nicolin, scene e costumi sono di Carlo Sala, le luci di Luca Barbati.
L’Arlecchino che Andrea Pennacchi porta in scena farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, è goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati. Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, queste assurde prestazioni, queste cadute di stile e cadute al suolo di corpi sciamannati, tutte queste parole affastellate, tutto questo turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita. Ed ecco allora che la storia, nonostante tutto, anzi proprio grazie a questo tutto invadente, si dipana nella sua narrazione e ne esce un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un gran calderone ultra postmoderno che inanella via via pezzi di memoria della storia del teatro.
Per le due date di “Arlecchino?” al Teatro Comunale di Vicenza i biglietti sono esauriti da tempo, disponibili solo in caso di rinuncia dei possessori.

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