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LR VICENZA. FIORENZUOLA CHI? NON È IL MOMENTO DI FACILI IRONIE

Diana

Fiorenzuola chi? Si fa presto a ironizzare sul paese di 15.000 abitanti in provincia di Piacenza, costeggiato dal fiume Arda, e sulla squadra che rappresenta questa comunità, la Unione Sportiva Fiorenzuola 1922, tornata in Serie C nella stagione 2020-2021 e dignitosamente rimasta in categoria nelle due successive. Si fa presto a snobbare i rossoneri terzultimi in classifica, peggior difesa del girone con 19 gol incassati, reduci da quattro sconfitte consecutive che hanno fatto saltare la panchina di Andrea Bonatti, sostituito dall’allenatore della Primavera Francesco Turrini. Si fa presto a dire “ma chi sono questi” visto che il valore della rosa ammonta a meno di 3 milioni (2,8 per la precisione, giusto un terzo di quello dell’LR Vicenza), visto che i tre rossoneri più quotati (il difensore centrale Riccardo Nava, il centrocampista Riccardo Stronati e l’ala sinistra Mattia Morello) valgono 200.000 mila euro cadauno e visto che solo la maglia nera Alessandria ha fatto peggio del Fiorenzuola nelle ultime cinque giornate.
Ma il Vicenza in versione ottobrina non può e non deve sottovalutare alcun avversario, tanto meno quello di stasera che, comunque, i suoi sei punti in classifica se li è conquistati in casa battendo l’Albino Leffe e il Trento, facendo meglio – sembra incredibile ma è così – di una squadra come il Renate e segnando 4 dei 6 gol all’attivo. Vero, però, che l’ultimo successo al Velodromo Pavesi risale giusto a un mese fa e che, poi, sono arrivati tre stop consecutivi (Novara in Coppa Italia, Pergolettese e Legnago). Vero anche che, proprio in questi due ultimi match, i rossoneri non hanno segnato nemmeno un gol e ne hanno, invece, subiti 6 facendo così crollare la differenza reti a un drammatico -13, la peggiore del girone.
Certo che, se i biancorossi non dovessero centrare la vittoria con il Fiorenzuola (anche un pareggio sarebbe insufficiente), allora sarebbe certificata la crisi e il successivo derby con il Padova assumerebbe una dimensione minacciosa.
Diana (nella foto dal sito della società) non ha avuto il tempo, dopo il pareggio con la Triestina, per ritoccare la squadra e, in questo turno infrasettimanale, è probabile che usi solo qualche opportuna rotazione, come per Costa (meno dinamico del solito a Trieste), per Ronaldo, a cui potrebbe essere preferito Jimenez, e per Proia, dando una chance dall’inizio a Scarsella. Considerata la recente permeabilità della difesa avversaria, il tecnico potrebbe anche lasciare in panchina Ferrari per provare a lanciare Pellegrini, che, per confermare di essere davvero una promessa, deve avere a disposizione più minutaggio. Queste alternative sarebbero funzionali anche in vista del match con il Padova, in cui ci sarà bisogno dei giocatori più in forma e riposati.
Sotto il profilo tattico, a Fiorenzuola il Vicenza non può che giocare con un modulo offensivo per centrare i tre punti, ad esempio con un 3-4-3 e una prima linea composta da Rolfini Pellegrini e Della Morte. Dopo la recente carestia, la squadra deve ritrovare la via del gol e sembrerebbe scontato aumentare il numero degli attaccanti. Diana vuole che siano sfruttate meglio le palle inattive, angoli e punizioni, e dice che i suoi centrocampisti hanno i numeri per segnare. Ha perfettamente ragione, perchè solo cinque gol firmati da mediani e mezzali in nove gare sono davvero pochi per una squadra con gli obbiettivi del Lane.
Probabilmente non sarà facile far gol al Fiorenzuola, perchè è prevedibile che il nuovo allenatore rossonero impronterà la prestazione dei suoi al safety first predisponendo nella propria metà campo una concentrazione di uomini per precludere le vie di passaggio e di tiro ai vicentini. Sarebbe l’occasione giusta per le individualità, peccato che Dalmonte e Stoppa non siano più in rosa.

GIANNI POGGI

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