
A MONTECCHIO MAGGIORE VIABILITÀ SENZA PACE
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Acqua buona, non solo potabile. Acque del Chiampo continua nel progetto di garantire un sistema idrico integrato che serva i paesi con una rete di “potenziale” mutuo soccorso e con impianti nuovi o rinnovati capaci di garantire acqua libera da ogni inquinante conosciuto, Pfas compresi.
L’acqua di qualità priva di Pfas verrà così garantita a tutte le utenze dei dieci comuni soci, a prescindere dal colore della fascia cui appartengono. Con uno stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro saranno installati otto filtri a carboni attivi nel centro idrico di Longa a Montecchio Maggiore, lo storico impianto castellano che alimenta l’acquedotto nell’area di Montecchio Maggiore. I vertici della società che gestisce gli impianti idrici della vallata fanno esplicitamente riferimento all’emergenza Pfas che è venuta alla luce dieci anni fa. Questa contaminazione delle falde, che negli anni passati antecedenti il 2013 aveva coinvolto anche alcuni impianti di prelevamento dell’acqua, rappresenta una ferita ancora aperta nel nostro territorio. A partire da quell’anno (il 2013) “Acque del Chiampo” ha installato filtri a carboni attivi per trattare l’acqua dell’acquedotto, allacciato all’acquedotto le utenze servite da pozzi privati in zone interessate dalla contaminazione, installato 25 casette dell’acqua nei dieci comuni soci. Ed ha tenuto informati gli utenti con la pubblicazione sul sito internet dell’azienda delle analisi dell’acquedotto e delle casette, campionando i pozzi privati delle aziende, analizzando gli scarichi per la ricerca di fonti inquinanti e si è costituita parte civile nel processo Pfas.
Renzo Marcegaglia, presidente di Acque del Chiampo, assieme al vicepresidente Guglielmo Dal Ceredo ha voluto espressamente sottolineare ciò per far comprendere la preoccupazione che ha guidato anche la decisione su questi investimenti.
La società si muove in un’ottica di precauzione con azioni finalizzate ad affrontare possibili criticità.
Prevenzione, dunque.
Si tratta di investimenti straordinari e molto ingenti per l’azienda e per questo tutti, soci compresi, si augurano che arrivino finanziamenti statali e regionali. Nonostante ciò l’azienda Acque del Chiampo intende affrontare le problematiche che riguardano un territorio ben oltre i confini geografici.
L’intervento all’acquedotto Longa dovrebbero concludersi entro la fine di quest’anno e fanno seguito ad un investimento ancora più importante di 8 milioni di euro per realizzare il nuovo centro idrico di Canove di Arzignano che ha l’obiettivo di abbattere la presenza di Pfas e potenziare la rete dell’acquedotto in caso di emergenza idrica in un’area molto più vasta rispetto al territorio arzignanese. Potrà infatti essere connesso alle utenze dei comuni di Montorso e Montecchio in un’ottica di mutuo soccorso tra centri idrici in caso di criticità nella rete.
Maurizio Scalabrin
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