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ED È ARRIVATO ANCHE IL GIORNO DELLA MARATONA AI CAMPIONATI MONDIALI DI SKATE

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Prima la gara femminile, poi quella maschile lungo un percorso che, per 4,7 Km si snoda lungo l’asse Montecchio-Alte, con punti molto tecnici, altri veloci, altri molto impegnativi. Un percorso che non tutti gli atleti hanno potuto provare prima della gara, se non parzialmente, visto che le strade sono state chiuse al traffico solo in mattinata a partire dalle 8. Ma quando si ha che fare con campioni non c’è da preoccuparsi. Infatti dopo il primo giro già erano stati individuati i punti critici e prese le misure per evitare i rischi cadute e già si erano memorizzati i punti adatti per attaccare.
Con il risultato che le gare, sia maschile che femminile, sono state esaltanti ed emozionanti.
Tra un giro e l’altro c’è il modo di colloquiare con gli addetti alla sicurezza con il compito di tenere a bada non tanto i tifosi, che ben conoscono le regole, quanto piuttosto i ciclisti della domenica che forse non avevano sentito la notizia della gara e delle conseguente chiusura delle strade. Ma sembra che tutto sia andato bene. Tra loro anche il fratello di Manuel Ghiotto, gioiello del pattinaggio castellano, fratello del campione olimpico della corsa su ghiaccio Davide: alla curva tra via Nogara e via Madonnetta la sicurezza è affidata appunto a Luca Ghiotto che ad ogni passaggio ci arricchisce di informazioni utili per entrare nel vivo della competizione. C’è entusiasmo e allegria nello sparuto gruppo di spettatori che ha scelto un luogo certamente strategico per cogliere lo skate su strada nella sua essenza: curva ampia affrontata rallentando un poco per poi riprendere in leggera salita: il posto giusto per tentare la fuga. E infatti, giro dopo giro, il gruppo di testa si assottiglia, qualcuno si ritira, qualcuno sarà doppiato.
Ma come spiega Luca: ”Tutti si iscrivono, anche i velocisti puri che, chiaramente, dopo un po’ si ritirano. Tra l’altro non c’è distinzione tra Senior e Juniores per cui fino all’ultimo non si conoscerà il risultato di Manuel che gareggia appunto come Junior.”

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Manuel Ghiotto ce l’ha messa tutta ed è arrivato 18°, il primo degli Italiani

Luca ci racconta di una settimana intensa perché ha fatto da autista nei trasferimenti degli atleti, ha aiutato nell’organizzazione degli eventi. Tutta la sua famiglia in campo ed impegnata in uno sforzo grandioso e unico. Ci racconta infatti che la sua mamma ha provveduto agli abiti delle vallette, le ragazze addette alla premiazione, quelle che guardano da vicino la gioia dei vincitori, ma poi devono correre ai box accoglienza e tradurre dall’Italiano all’inglese o in spagnolo per conto di qualche atleta o allenatore.
Giornate frenetiche, intense, ma belle: ”Cosa farò domani?“ Si chiede Diletta che oggi si affianca a Luca, ma nei giorni scorsi ha fatto da hostess per le diverse delegazioni.
Insomma per tutti i giovani coinvolti i Campionati del mondo son stati una gran bella avventura. Anche per il giovane atleta del Belin, doppiato forse due volte, ma arrivato alla fine senza ritirarsi e potrà un giorno dire: ”Io, a Montecchio c’ero!”

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