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PANE AMORE E GENTILEZZA IL SEGRETO DEL FORNO SANTOLIN DI ALTE CECCATO

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Dal 1963 si sforna pane nella bottega che fu prima della famiglia Gorinelli, in seguito della famiglia Santolin.

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Non è una bottega grande, ma ha tutto quello che serve per caratterizzarla in una zona di Alte Ceccato che nel tempo è molto cambiata.
Siamo nel cuore della cittadella voluta da Pietro Ceccato, in angolo tra via Rossini e via Da Vinci, poco distante da altre botteghe che costituivano il tessuto commerciale di una realtà in forte espansione e che richiamava persone che volevano intraprendere una loro impresa. Così è stato per i Santolin, provenienti dalla vallata del Chiampo, precisamente da Altissimo e con la passione per il pane. Hanno aperto i loro primi forni a Brogliano e a Monteforte. Poi sono arrivati ad Alte. Una famiglia come tante, con la sua storia, fatta di sacrifici e lavoro.
La signora Giuseppina che è stata per anni dietro al bancone per servire pane appena sfornato racconta: ”Sono Montecchiana perché vi sono nata, ma ho vissuto in Francia per tanti anni. Ho frequentato anche le scuole francesi. Poi ho incontrato mio marito e sono tornata in Italia”. La signora a ben sentire mantiene un accento francese, ma lo è anche nel modo di essere molto raffinato ed elegante. E’ arrivata a Montecchio in un periodo molto emozionante, quando le persone si conoscevano tutte e si stava bene in compagnia. Comprare il pane era un’occasione per farsi una chiacchierata, per scambiare qualche impressione: ”Certo allora era tutto diverso, molto più bello, forse più vivo, i negozi erano tanti, ma soprattutto ci si conosceva tutti”.
In una vetrina del negozio spicca una bella foto con tre bambini, i tre figli di Giuseppina e tutti e tre hanno lavorato in bottega.

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La famiglia è stata sempre centrale nella gestione del negozio: le figlie al banco, mentre il figlio ha seguito il padre e da lui ha imparato un’arte che nel tempo si è molto evoluta e specializzata per seguire le esigenze sempre diverse delle persone. Oggi dei tre resta in negozio solo Diego che nel tempo ha studiato e arricchito l’offerta adattandola alle nuove esigenze. Il pane, spesso messo al bando dalle diete, è invece un elemento fondamentale della alimentazione mediterranea e va valorizzato anche adattandolo alle diverse esigenze.
E proprio in bella mostra sul bancone spicca una grande pane fatto con la farina di Amaranto, una graminacea proveniente dal Sud America, con la caratteristica di essere molto profumata oltre che ricca di proteine, ma che non contiene glutine.

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Pane con farina di Amaranto

Gessica, la commessa, spiega che si tratta di un pane fatto anche con i semi di Chia, molto sano perché aiuta a tenere basso il livello di colesterolo. Nel corso della settimana altri pani speciali, come quello di Segale per chi ha problemi di glicemia, sfornato tutti i mercoledì.
Pane al Latte, Pane Cassetta, di Altamura, gli Zoccoletti, ma su tutti le Biove, la vera specialità della casa. E’ un pane di farina di grano tenero, originario del Piemonte, dalla forma molto particolare, frutto di una preparazione che consta di più fasi che lo rendono leggero e morbido, facile da mangiare. Se poi lo si trova appena sfornato, come accade sempre la mattina al forno di Santolin, non lo si abbandona più. E infatti i clienti che entrano velocemente, vengono serviti da Gessica, prima ancora di chiedere, di Biove soprattutto.

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Certo il lavoro del fornaio non è semplice. Diego è nel suo laboratorio, dove spicca un grande forno vecchio di settant’anni, ci arriva all’una di notte.

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Il forno di settant’anni

Prepara le diverse infornate, cuoce, fa in modo che tutto sia pronto per il mattino. E il mattino sono sul banco anche i dolci per la colazione, oltre che panini al latte e pizzette golose. Il fatto che sia da solo è diventato un problema. Sta cercando un aiuto fornaio ma è sempre più difficile trovare qualcuno che sia disposto a fare sacrifici. Momentaneamente si è optato per la chiusura il sabato, ma questo non fa contenti i tanti clienti che vorrebbero il pane fresco e buono tutti i giorni.

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La grande distribuzione non ha toccato il negozio di Santolin che mantiene la sua clientela di fiducia e aggiunge, tra chi entra a comprare il pane, anche un buon numero di stranieri che vivono nella zona. Spiega Gessica: ”Loro non hanno la nostra cultura del pane, ma lo comprano, come comprano i nostri dolci”.
Lei lavora da Santolin da almeno dieci anni: ”Venivo a comprare il pane da bambina e per me tornarvi per lavorare è stata una gioia. Mi piace stare a contatto con la gente, studiare i clienti per anticiparne le richieste. E poi si conoscono persone e situazioni sempre nuove. Ma la cosa più importante è che qui mi sento come in famiglia, sto bene”.

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Gessica

Gessica è sempre sorridente e gentile e non è un caso se nel 2019 si sia ben classificata nel concorso del Giornale di Vicenza “La Commessa dell’Anno”: significa che tanti clienti le volevano bene e le vogliono bene. D’altra parte come si fa a non essere contenti quando si entra in un negozio accogliente, che profuma di buono e si è serviti con gentilezza… Il segreto del panificio Santolin che si è tramandato nel tempo passando dalla signora Giuseppina, alle figlie Manuela e Raffaella per arrivare a Gessica. Bontà e fragranza del prodotto, bellezza e gentilezza di chi sta dietro al bancone e il gioco è fatto.

Rosanna Frizzo

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