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Fauna selvatica, un problema da risolvere

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Ricordiamo ancora le immagini delle città nei mesi più duri del lockdown in cui la fauna selvatica aveva preso il sopravvento nei confronti degli umani che si erano rintanati nelle proprie case.
Sembrava di rivivere le scene di alcuni film post apocalittici che avevano fatto furore al botteghino.
Erano situazioni quasi paradossali che avevano anche ‘riscaldato’ un po’ il cuore.
Che bello vedere Nonna papera a spasso con i suoi nipotini o il cerbiatto Bambi camminare indisturbato in mezzo alla strada…
Rappresentavano però la faccia ‘bella’ di una medaglia, quella della competizione sempre più aspra tra umani e animali selvatici.
Nella realtà ci sono specie animali che sempre più diventano una vera emergenza di ordine pubblico e dal lato economico e sanitario.
Da noi la prima tra tutte è il cinghiale.
Nel Vicentino ci sono aree in cui il problema si è maggiormente palesato, quella dei Colli Berici, dell’Altopiano dei sette Comuni, Recoaro e in buona parte della pedemontana. Ma anche in alcune zone di pianura la situazione è diventata insostenibile.
Questi animali, proliferati a dismisura, distruggono le produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali e non hanno paura a spingersi fino all’interno dei paesi o delle città per cercare qualcosa da mangiare anche tra i rifiuti.
Sono anche potenziali portatori di pericolose malattie, soprattutto per quanto riguarda i maiali, i loro discendenti più vicini.
Censire con esattezza la popolazione di cinghiali non è facile.
Sta di fatto che, anche se non si hanno numeri certi, è sotto gli occhi di tutti che questo ungulato è ormai fuori controllo.
La legge italiana, attualmente, prevede, per prima cosa, di provare ad intervenire sulla prevenzione. Ad esempio, con l’uso di recinzioni elettriche.
Il secondo passo è quello degli abbattimenti selettivi. Ma devono essere fatti in maniera intelligente.
Nella direzione giusta la richiesta da parte della Regione Veneto di rendere il cinghiale una specie cacciabile. Per gli esperti bisogna però sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, parlando finalmente di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori.
Non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo della fauna selvatica, ma prevedere la possibilità di istituire anche personale ausiliario. Rafforzare l’autotutela degli agricoltori e garantire il risarcimento integrale dei danni subiti.
Non sono però solo i cinghiali a essere diventati un vero problema. Dove, per qualche motivo, una specie animale non ha concorrenti diretti o predatori naturali, tende a proliferare creando uno scompenso innaturale e pericoloso.
Assieme ai cinghiali troviamo le nutrie, i cervi, i piccioni di città, i lupi, i corvi… In tutti questi casi solo l’uomo può rimediare alla situazione che, il più delle volte, è causa delle sue stesse azioni.

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Sandro
Sandro
8 mesi fa

Questo è un problema non da poco…

SandroS
Admin
8 mesi fa

ecco un cinghiale

cinghiale_169334314.jpg
Scala
Scala
8 mesi fa
Rispondi a  SandroS

E bello grosso…

Scala
Scala
8 mesi fa

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