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CGIL. ZANNI: PERCHÈ ANDIAMO A ROMA IL 7 OTTOBRE

Giampaolo Zanni

A causa dell’aumento repentino dei prezzi dell’energia, delle materie prime e poi dei beni di consumo, lavoratrici e lavoratori dipendenti e pensionate e pensionati hanno visto una perdita secca di reddito di oltre il 15% in due anni, che significa aver perso ogni mese 150 Euro ogni 1000 Euro di retribuzione o pensione.
Assieme a CISL e UIL abbiamo manifestato nel mese di maggio a Milano, a Bologna ed a Napoli, chiedendo al Governo di intervenire concretamente su sette punti precisi a beneficio dei soggetti colpiti dall’inflazione e delle fasce più deboli della società.
Fisco: vogliamo che il Governo agisca per recuperare l’evasione fiscale e contributiva, per ridurre le tasse a dipendenti e pensionati e per tassare grandi patrimoni, extraprofitti e rendite finanziarie.
Salari e Contratti Nazionali: chiediamo il rinnovo dei Contratti Nazionali tenendo conto degli aumenti reali di tutti i beni, una legge sulla rappresentanza e per l’applicazione obbligatoria dei CCNL legittimamente sottoscritti e la fine dei contratti di assunzione precari e dei subappalti ed appalti a cascata.
Sanità Pubblica: occorre agire per fermare la privatizzazione dei servizi ed investire con assunzione di personale, perché solo la sanità pubblica garantisce il diritto alla salute, che appartiene ad ogni essere umano.
Salute e sicurezza sul lavoro: al Governo chiediamo più controlli, da parte di ITL e SPISAL, più personale per renderli possibili e più formazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro, se vogliamo sconfiggere questa piaga.
Pensioni: da anni chiediamo una riforma delle pensioni per superare la socialmente insostenibile Legge Monti-Fornero del 2011, ma anche questo Governo non ci ascolta.
Politiche industriali e PNRR: per una crescita sostenibile servono politiche industriali ed investimenti pubblici e privati, a partire da quelli previsti nei progetti del PNRR, che vanno realizzati senza tentennamenti.
La mobilitazione ha costretto il Governo a convocare dei tavoli di confronto con i vari ministeri, ma nessun risultato concreto è stato ottenuto.
Per questo la Cgil ha deciso di mettere in campo in autunno un’iniziativa di mobilitazione nazionale per costringere il Governo ad aprire un vero confronto su questi sette punti.
Chiediamo inoltre al Governo di introdurre in Italia il Salario Minimo, sul quale le opposizioni sono riuscite assieme a presentare una proposta di legge, che permetta, laddove non arriva la contrattazione collettiva, di impedire paghe “da fame” che spesso nascondono illegalità.
Queste sono le misure prioritarie che chiediamo al governo di adottare, lasciando perdere progetti di modifica della nostra bella e preziosa Costituzione che va applicata e non stravolta con progetti che dividono il paese e di accentramento del potere nell’esecutivo.
Ed infine ancora una volta torniamo a chiedere al Governo ed alla UE iniziative utili a fermare la guerra in Ucraina e la corsa al riarmo.
La prima tappa della mobilitazione della Cgil sarà la grande manifestazione nazionale “La via maestra-Insieme per la Costituzione”, che la Cgil ha promosso ed alla quale hanno aderito un centinaio di associazioni e movimenti, che si svolgerà a Roma il 7 ottobre prossimo. E siamo pronti, se necessario, alla proclamazione dello sciopero generale, meglio se unitario.

GIAMPAOLO ZANNI
Segretario Generale della Cgil di Vicenza

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