Viganò accompagna la squadra in Promozione e subito i risultati sono buoni. Alla fine di un torneo giocato contro squadre da sempre protagoniste del calcio veneto, il Montecchio mette in riga tra le altre il Chiampo, il Tezze, la Sambonifacense. Cede solo al Lonigo. Ma vince la Coppa Veneto, battendo un’altra avversaria di sempre, il Montebelluna e la Coppa Disciplina.
Nel ’93, sempre alla guida di Viganò, si attesta al sesto posto, ma a luglio arriva la notizia bomba. Il Montecchio è accolto in Eccellenza. Ha i numeri per poter fare richiesta di ripescaggio, anche grazie al suo settore giovanile e così con un nuovo allenatore, Paolo Viviani, affronta la categoria Elite. Si salva all’ultimo nel maggio del ‘94, non ce la fa invece l’anno successivo, quando è beffato al 118’ minuto di una partita giocata allo strenuo contro l’Abano. La retrocessione spinge alcuni dirigenti a chiedere l’esonero del Mister, Romano è inflessibile, di esonero non vuol sentir parlare.
Si ritorna così in Promozione, per starci il tempo di un solo campionato. La squadra di Viviani vince con ampio margine di vantaggio e ancora una volta supera la Sambonifacense che segnerà in seguito, nel bene e nel male, la squadra di Aleardi.
Sorprendono, in quest’annata di successi, le parole amare di Paolo Viviani. E’ il 4 aprile quando, dopo la certezza del passaggio in Eccellenza dei suoi ragazzi, il mister spara a zero contro alcuni dirigenti del settore giovanile e contro un pubblico freddo in fatto di tifo, ma non tanto quando si tratta di “beccare” i giocatori in campo. Viviani, nell’articolo, dichiara di non essere sicuro di voler restare. Se lo farà sarà solo per il bene che vuole al Presidente e al suo vice Giuseppe Lovato.
E infatti Viviani resta e conduce la squadra in una nuova avventura in Eccellenza. Il campionato ’96/’97 si conclude con un secondo posto di tutto prestigio, secondi dietro allo Schio, ma di un solo punto.
E infatti l’11 maggio i ragazzi di Mr. Viviani, nell’ultima partita di campionato, fanno il tifo per il Bassano, sperando nel colpaccio contro gli scledensi.
Aleardi comunque, riconfermando il tecnico, pensa a rinforzare la squadra per riprovare il volo verso la serie D.
Intanto, l’era Aleardi, già nel settembre 1988, vede la nascita del Trofeo delle Regioni che coinvolge le categorie Esordienti e Pulcini della neo società. Il Trofeo, nato durante il viaggio di ritorno da Pula, da contatti stabiliti in particolare con l’Atalanta e la Bettini Roma, risulta subito un successo, ma anche l’inizio di quel percorso verso un rapporto stabile con una società professionistica che sarà, appunto, l’Atalanta. Nel frattempo per Aleardi la soddisfazione di seguire le trattative per la cessione di una sua giovane promessa, Matteo Apolloni, classe 1979, definito dallo stesso presidente un centravanti di manovra, che a 10 anni ha già all’attivo ben sessanta gol. Lo chiedono Atalanta e Inter. Approderà in casa neroblu e di lì nel ’97/’98 arriverà al Parma, sempre in serie A.
Rosanna Frizzo