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LR VICENZA. VITTORIA IN RIMONTA AD ALESSANDRIA MA NON BASTA PER ESSERE LA MIGLIOR TERZA DELLA C

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Nell’ultima giornata di campionato l’LR Vicenza aveva ancora un solo obbiettivo, che era aggiudicarsi il ruolo di miglior terza del tre gironi di Serie C con i relativi vantaggi nei play off. Pur vincendo la trasferta ad Alessandria, i biancorossi non sono riusciti a realizzare le proprie mire perchè, nel Girone B, la Carrarese ha a sua volta battuto il Pontedera mantenendo così il vantaggio sul Vicenza.
Non è il caso di dilungarsi più di tanto sulla partita di Alessandria, se non per dire che la squadra mandata in campo da Stefano Vecchi, giustamente definita sperimentale per la assenza a vario titolo di numerosi titolari rimpiazzati da riservisti e, addirittura, da under del Settore Giovanile, è riuscita nella non memorabile impresa di battere la maglia nera del campionato, già da tempo retrocessa, con parecchia fatica e, per di più, in rimonta, ma dopo essere stata in svantaggio fino all’89’ contro un avversario con un uomo in meno negli ultimi 25′.
Il lato positivo di questo successo è che la squadra non si è adattata al risultato negativo e comunque ininfluente e, anzi, ha trovato forza e concentrazione per la remuntada nel recupero finale. Il profilo negativo sta, invece, nelle difficoltà che questo Vicenza-B ha incontrato con un’Alessandria che, oltre a finire all’ultimo posto, ha collezionato una bella serie di record negativi come quello delle 25 sconfitte e dei 20 gol segnati in 38 partite.
La domanda da farsi è: la squadra senza alcuni titolari vale tanto meno di quella al completo? In prospettiva play off la rosa corta a disposizione di Stefano Vecchi potrebbe risultare un problema e alcuni giocatori sembrano davvero insostituibili per far marciare in piena efficienza la squadra.
A fine calendario è il momento dei bilanci. Colpisce, prima di tutto, la vistosa differenza di rendimento fra andata e ritorno: nella prima i biancorossi hanno ottenuto 29 punti, con una media di poco più di un punto e mezzo a gara, nel ritorno invece i punti sono stati 42, alla media di 2,2. Se l’avessero tenuta per tutto il campionato, sarebbero arrivati al primo posto con 83 punti (rispetto agli 80 del Mantova).
Nella prima metà di campionato il Lane ha vinto 8 partite, ne ha pareggiate 5 e perse 6, nella seconda ha ottenuto 12 successi, ha chiuso in parità 6 volte e ha subìto un solo stop. Davvero impressionante la schizofrenia dei due rendimenti, inspiegabile anche perchè sono frutto del lavoro degli stessi giocatori. C’è un altro dato significativo da evidenziare: nel girone di ritorno il Vicenza ha incassato appena 11 gol (a fronte dei 19 della prima fase) con una media di 0,6 a partita, mentre è rimasto costante sotto il profilo di quelli all’attivo (24 quelli iniziali contro i 28 da gennaio a aprile). Questa statistica chiarisce che la forza dei biancorossi sta nelle tenuta difensiva più che nell’efficienza in zona gol e anche questo potrebbe risultare un limite nei play off, visto che, da un lato, il Vicenza sarà teste di serie sicuramente solo nel primo turno nazionale e, nel secondo, solo se risulterà il migliore del primo turno. In caso di parità di punteggio dopo le due gare si qualifica chi ha la migliore differenza reti e, in caso di ulteriore parità, la testa di serie.
Molto importante sarà dunque il bilancio gol fatti-gol subiti e il Vicenza dovrà mantenere la resa difensiva ma aumentare quella offensiva.
GIANNI POGGI

Nella foto (dal sito della società) Franco Ferrari e Giovanni Busato autori dei gol del Vicenza ad Alessandria

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