Ultima giornata dell’Andata, al Menti arriva l’Alessandria e debutta sulla panchina biancorossa il nuovo allenatore Stefano Vecchi (nella foto dal sito della società). Dalla tribuna assisterà al match il d.g. Werner Seeber, altra new entry in Largo Paolo Rossi. E in campo? In campo andranno i soliti giocatori, che, d’ora in poi, non avranno più alibi: se c’era qualcosa che non funzionava nei loro rapporti con Aimo Diana, se il gioco del tecnico bresciano non si confaceva loro, se la preparazione atletica appesantiva anzichè alleggerire le gambe, con l’avvento di Vecchi cambia tutto e, se le prestazioni continueranno ad essere sullo stesso tono, saranno proprio loro – i giocatori – a doversene prendere gran parte delle responsabilità.
Ci si può aspettare, con l’Alessandria, una prestazione diversa da quelle recenti? Molto probabilmente sì, perchè, di solito, la partita successiva al cambio di allenatore coincide con una prova gagliarda della squadra. I giocatori vogliono far bella figura, lo stato d’animo è spinto all’ottimismo, rivalità e rancori sono stati archiviati e, se il nuovo tecnico ci sa fare, è riuscito a dare la carica.
Nel caso del Vicenza, il contesto è più complicato perchè i problemi che hanno provocato la crisi non sono solo tecnici. Una parte della rosa non ha reso come avrebbe potuto e non solo per le scelte di Diana, perchè ci si devono essere messe di mezzo situazioni personali e caratteriali che hanno portato qualcuno a non dare tutto. C’era, in società, chi aveva il compito di prevenire, affrontare ed eliminare certe dinamiche negative ma, evidentemente, non l’ha fatto o non lo ha saputo fare. L’addio di Sagramola forse si spiega anche così.
Vecchi ha il vantaggio di poter lavorare senza tener conto del pregresso e di fare le sue scelte solo in base a valutazioni tecniche, poi chi ci sta, bene e chi no, può accontentarsi della panchina. Si vedrà nel prosieguo se certi mancati protagonisti diventeranno comparse e, così, si capirà qualcosa su quant’è successo nelle prime 18 giornate.
Con solo due allenamenti e una rifinitura prima della partita con l’Alessandria non ci si può aspettare che Vecchi abbia già trasformato la squadra a sua impronta. Probabilmente, quindi, non ci sarà gran turn over in formazione e anche il modulo dovrebbe restare quello delle ultime partite, con quattro difensori e tre centrocampisti e, in prima linea, un trequartista e due punte o viceversa. Uno schema tattico che assicura, o meglio che dovrebbe assicurare una maggiore copertura difensiva (a Trento non è andata propriamente così) e uno sviluppo più produttivo della fase offensiva.
L’Alessandria, penultima in classifica, ha il profilo tipico della squadra che ha come obbiettivo la salvezza. Calciomercato fatto spendendo poco, tanti prestiti e svincolati, la solita pattuglia di giovani dai settori giovanili di squadre di B e A, valore della rosa 3 milioni. In campionato la squadra piemontese è andata finora male, rivaleggiando per la maglia nera con i corregionali del Novara: dopo il Fiorenzuola è quella con il maggior numero di sconfitte (10), con la particolarità che, in trasferta, ne ha subite meno che in casa (4 contro 6). Per la categoria record negativi, l’Alessandria detiene quello dei gol segnati, appena 12 (5 nelle 8 gare fuori casa). Dei 13 punti fin qui totalizzati, 6 sono arrivati in trasferta grazie a una vittoria (Renate), 3 pareggi e 4 sconfitte. Non è. insomma, un avversario preoccupante stando alle statistiche ma anche del Novara si diceva così e poi…
Dopo quest’ultima partita del 2023 ci aspetta una pausa di due settimane. Il Vicenza tornerà in campo il giorno dell’Epifania alle 14 nell’AlbinoLeffe Stadium di Zanica. Sarà forse troppo presto per novità in rosa, visto che la sessione invernale del calciomercato apre il 2 gennaio e si chiude alla fine del mese, e anche per quelle nell’assetto tecnico e tattico perchè i giocatori sono in vacanza fino al 30 dicembre.
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