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LR VICENZA. CON IL TRENTO UNA GARA D’ATTACCO GUARDANDO AI PLAY OFF

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La partita con il Trento rimanda inevitabilmente al ricordo di quello che è stato il momento più basso del campionato dell’LR Vicenza. Era il 17 dicembre dell’anno scorso quando i biancorossi, ancora allenati da Aimo Diana, subirono la peggiore sconfitta stagionale incassando ben quattro gol al Briamasco.
Fu, quel pesante stop, il cardine su cui girò il campionato del Lane: prima si dimise il direttore generale Rinaldo Sagramola e, poi, fu esonerato Diana. La necessità di voltar pagina portò all’arrivo in panchina di Stefano Vecchi e, alla guida della società, di Werner Seeber e le cose, da lì, cominciarono lentamente a cambiare.
La cosa curiosa è che, nel calciomercato di gennaio, la rosa non fu rinforzata e la successiva crescita del rendimento della squadra fu ottenuta con gli stessi giocatori che avevano mestamente condotto il girone di andata. Come sia stato possibile che lo stesso gruppo abbia giocato in modo spesso indecoroso per metà campionato e si sia trasformato poi in un top team resterà per sempre un mistero. Senza dubbio una bella fetta di merito va assegnata al nuovo allenatore, ma qualche domanda sui giocatori si potrebbe pure farsela.
La sfida triveneta si ripropone nell’appuntamento di primavera, in una penultima giornata della stagione regolare che ancora può dare qualcosa sia al Vicenza che al Trento.
Il profumo è, per tutte e due, quello dei play off anche se con prospettive diverse: i biancorossi puntano ad accaparrarsi definitivamente il terzo posto e, magari, anche a centrare il requisito di miglior terza dei tre gironi. Per il Trento l’obbiettivo è quello di garantirsi un posto nei play off difendendo il piccolo margine di vantaggio che ha su Pro Vercelli e Lumezzane ma anche su Pro Patria e Renate, che sono appena fuori dal perimetro delle prime dieci.
Con queste prospettive il match del Menti è importante sia per i vicentini che per i trentini e, addirittura, il risultato potrebbe essere decisivo per concretizzare le rispettive aspettative. Non sarà proprio, insomma, la tipica partita di fine campionato fra due squadre appagate e, anzi, sia l’una che l’altra in campo dovranno dare il meglio.
Potrebbe anche essere una bella partita. Il Vicenza è la migliore del campionato nel girone di ritorno e, sulla spinta della prestigiosa vittoria sul campo del Mantova, vorrà ribadire il suo ruolo da protagonista anche nella fase successiva. Il Trento, da quando è passato sotto la guida dell’ex allenatore vicentino Francesco Baldini, ha subìto una sola sconfitta in 11 gare ed è imbattuto dal 18 febbraio. La serie positiva è arrivata a nove partite, quattro delle quali vinte e nove pareggiate. Notevole il fatto che, in questo trend, i gialloblu abbiano incassato appena quattro gol, con un vistoso miglioramento nel rendimento difensivo rispetto al periodo precedente.
In contrappeso c’è da dire che, però, la squadra di Baldini non segna molto e, in questo, assomiglia un po’ al Vicenza, che ha lo stesso problema: sono solo 7 i centri dei biancorossi nelle ultime 5 gare, fra cui 2 rigori, e, escludendo proprio i due penalty firmati da Ferrari, i gol degli attaccanti sono stati appena due. È evidente che è proprio lì che la resa dei biancorossi deve migliorare, perchè non sempre ci saranno rigori e punizioni da sfruttare. Il punto è che, con l’infortunio di Rolfini, la prima linea può contare solo su Ferrari e Pellegrini come titolari e i due non sono propriamente al top in questo momento come marcatori.
Per battere il Trento ci vorrà, dunque, un grande sforzo offensivo che coinvolga anche centrocampisti e difensori, evitando – beninteso – di incorrere in uno dei soliti errori in retroguardia a cui il Vicenza non sembra proprio voler rinunciare.
GIANNI POGGI

Nella foto: Ferrari autore del gol nella gara di andata con il Trento

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