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Riforma dello Sport. Intervista a Patrick Pitton Vicepresidente vicario della FIGC Veneto

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Patrick Pitton è Vicepresidente vicario della LND (Lega Nazionale Dilettanti) Veneto – FIGC Veneto. 

La Riforma dello Sport, entrata in vigore sabato 1 luglio con il Decreto Milleproroghe (avrebbe dovuto partire dal primo gennaio) cambia radicalmente il rapporto tra le società sportive e tutte le persone, volontari e non, che in qualche modo intervengono nello svolgimento delle attività. 

Tutti gli sport sono coinvolti in questo cambiamento epocale, non solo il calcio, ma i malumori del mondo del pallone sono un esempio concreto della situazione caotica attuale.

Patrick, voi della FIGC state facendo e farete ancora altri incontri riguardo questa riforma dello sport entrata in vigore il 1 luglio. Che riscontri avete avuto?

“Siamo molto soddisfatti. Qui nel Vicentino nella serata fatta a Montecchio il 22 giugno scorso c’erano una novantina di società presenti. Questo vuol dire che c’è la volontà di capire cosa comporta e dove ci porterà questa riforma.”

Le società sono consce dei problemi che dovranno sopportare oppure un po’ pensano e sperano che nel frattempo poi certe regole della legge così com’è adesso in vigore vengano cambiate?

“Così com’è stata legiferata è inattuabile per le nostre società. Quindi si partirà e si spera che questi correttivi, che dovrebbero arrivare a breve, ci diano la possibilità di lavorare in un modo un po’ più flessibile perché altrimenti diventa veramente molto ma molto impegnativo, sotto tutti i punti di vista.”

Quali sono le voci più impattanti e cosa sperate che venga cambiato?

“Vengono azzerati i volontari e quindi tutte le persone e le figure che operano all’interno delle società e se percepiscono un solo euro diventano dei collaboratori sportivi. Quindi Co.Co.Co. o autonomi con eventuale apertura della partita IVA.
Il volontario sarà colui che percepisce solo un rimborso a piè di lista per le spese che sosterrà per le trasferte fuori dal proprio comune di residenza. Quindi diventa veramente difficile gestire una situazione del genere. Nel momento in cui si ha un subordinato partono una serie di adempimenti/obblighi fiscali, civilistici e previdenziali del mondo del lavoro.
A fianco delle persone presenti all’interno della società si dovranno affiancare altre persone con competenze e qualifiche specifiche.”

E poi c’è anche il vincolo sportivo che è una cosa importantissima…

“La FIGC ha emanato 48 articoli. Si è riusciti ad inserire il tesseramento biennale. Se si dimostra di avere un contratto di lavoro per più di due anni si può vincolare l’atleta con il tesseramento pluriennale. Questa cosa è fondamentale per garantire alle società continuità, in particolare a chi lavora con il settore giovanile. Poi sono stati rivisti anche i premi, suddivisi in premio di tesseramento e in quello di formazione, con tutto un ventaglio di possibilità… Adesso bisogna entrare nei meandri e capire bene tutti i meccanismi di questi nuovi articoli.”

Cosa consigliate alle società sportive ora come ora?

”Di ‘andare avanti’ e di aspettare a tesserare i giocatori, i dirigenti e i tecnici perché siamo in attesa dei decreti correttivi che dovrebbero accogliere tutta una serie di richieste avanzate dalle associazioni sportive e dalle varie federazioni. Sappiamo che questo è un momento cruciale in cui si tessera e ci si iscrive ai campionati e le nostre affiliate hanno necessità di risposte e certezze.”

In questi giorni è partita ufficialmente la campagna acquisti…

“Ci sono tante problematiche. Certo è che questa riforma ha messo in difficoltà tutto un sistema che, speriamo, non vada in default. Non è certo sopportabile da parte delle nostre società dilettantistiche, che del volontariato hanno fatto il loro mondo. Ci vuole un atto forte, una protesta civile ma netta perché le nuove norme non sono applicabili alla maggior parte delle nostre realtà sportive. Si tratta di una questione di sopravvivenza, che non è stata tenuta in considerazione nella formulazione e nella successiva approvazione della riforma dello sport.”

Sembra plausibile che ci sarà un periodo ‘di prova’ fino al 31 dicembre…

“Voci di corridoio che, speriamo, siano veritiere.
Auspichiamo che dall’entrata in vigore dal Decreto Legge ci sia un periodo di transizione (almeno un anno) dove anche i controlli siano più flessibili e tolleranti.”

Cosa succederà nel mondo del calcio?

“Spero non succeda l’irreparabile. Speriamo che la riforma dello sport non faccia quello che avevamo annunciato durante il Covid. Sarebbe grave per l’equilibrio di un sistema già messo a dura prova in questi ultimi anni. Solo adesso molte persone capiscono l’aggravio di spese ed adempimenti che colpirà il mondo dilettantistico. Mi auguro che venga tutto risolto nel migliore dei modi con i correttivi che stiamo aspettando. Purtroppo da parte della politica non c’è stata la capacità di confrontarsi con chi aveva le competenze, ovvero, le Federazioni. Questi politici hanno preso a destra e a manca pezzi di norme mettendole insieme creando una grande confusione. La dimostrazione di quanto affermo sono alcune contraddizioni evidenti all’interno degli stessi articoli. Qui è mancata la sinergia tra le parti: politica e sport.”

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