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QUOTEROSA. CHIARA LUISETTO IN DIECI ANNI DA SINDACO DI NOVE AL CONSIGLIO REGIONALE A SUON DI PREFERENZE

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1.551 preferenze alla prima candidatura come sindaco a Nove, 9.051 alla prima da consigliera regionale nella Circoscrizione di Vicenza: Chiara Luisetto è una giovane politica che i voti se li sa conquistare. Non ci sono segreti nè apparati, assicura lei, e se li è conquistati uno per uno con il lavoro, aggiunge.
Vicentina di Nove, Luisetto è, dal 20 giugno dell’anno scorso, componente del Consiglio della Regione Veneto. Prima dei non eletti nella lista del Partito Democratico, è subentrata a Giacomo Possamai che, diventato sindaco di Vicenza tre settimane prima, si è dimesso e ha lasciato il posto a Palazzo Ferro Fini alla compagna di partito.
A Venezia l’hanno messa subito al lavoro perchè, oltre alle riunioni del Consiglio (“ogni martedì, non si riesce nemmeno a studiare gli argomenti all’ordine del giorno”, recrimina) partecipa a quelle di tre commissioni di cui fa parte e, per di più, della I (politiche istituzionali, politiche dell’Unione europea e relazioni internazionali, politiche di bilancio e di programmazione) è pure vicepresidente.
La prima parte della sua attività politica è legata Nove, il suo paese. Nel 2014 vince alla grande le elezioni comunali battendo Remo Zaminato della civica “Assieme per cambiare”, in cui c’era anche il sindaco uscente Manuele Bozzetto.
Finchè è sindaco, fa anche la consigliera in Provincia e lavora per il Partito Democratico, come segretaria provinciale di Vicenza. Attualmente è la presidente dell’assemblea del PD Veneto. È il profilo di una carriera politica in rapida e costante ascesa, ma lei nega che sia pianificata, anzi…
Laureata in Scienze Politiche, professionalmente opera nel coordinamento di servizi e strutture per l’assistenza sociale rivolta a famiglie e minori, una materia che le sta molto a cuore e la interessa anche umanamente. Un’esperienza che le potrebbe tornar buona per un assessorato al sociale.
Luisetto vede le elezioni regionali del 2025 come una tappa importante per il Partito Democratico, che potrebbe avvantaggiarsi dalle rivalità fra i partiti di maggioranza e dalle spaccature all’interno della Lega. “Prima di tutto, però, dobbiamo trovare un candidato forte e dobbiamo farlo al più presto” commenta. Una donna? “Perché no?”.
GIANNI POGGI



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