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ASSOLTA SIMIONATO D.G. DELL’ULSS 8 BERICA NEL PROCESSO SUI TAMPONI RAPIDI. IL COMMENTO DI ZAIA

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“Non appena appresa la sentenza, mi sono congratulato con la dottoressa Patrizia Simionato e il dottor Roberto Rigoli. È una notizia bellissima: si ripristina e si ristabilisce la verità, dopo anni di insinuazioni, accuse e le peggiori cose che abbiamo sentito dire. Ho sempre difeso questi due professionisti della sanità del Veneto, e penso che questa sentenza rappresenti anche una giusta riabilitazione sociale verso persone che hanno sofferto molto. Si tratta di professionisti che hanno subito pesanti conseguenze, anche sul fronte della salute, a causa di accuse impensabili e inimmaginabili”, dichiara Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, dopo la sentenza di assoluzione nei confronti dei due dirigenti pronunciata oggi dal Tribunale di Padova.
“Voglio pubblicamente ricordare – ed è il caso di farlo – che, dinnanzi a Rigoli, ci troviamo di fronte a un medico che ha fatto il giuramento di Ippocrate e ha sempre dedicato il proprio impegno prioritario alla cura dei cittadini. Rigoli è stato una figura fondamentale nel delicato periodo del COVID, una persona che, in un momento pandemico di grandissima incertezza, ci ha permesso di andare oltre le difficoltà e gli ostacoli. È stato, ed è tuttora, una persona che ha messo a disposizione tutta la sua conoscenza a beneficio della comunità. Ricordo, inoltre, che il dottor Rigoli, allora primario della Microbiologia di Treviso, ha rinunciato completamente alla libera professione durante il Covid, dedicandosi anima e corpo ai pazienti. Il mio pensiero va anche alla dottoressa Simionato, una validissima manager che ho scelto di riconfermare come direttore generale a Vicenza. La dottoressa Simionato, in modo integerrimo e con grande determinazione, ha gestito Azienda Zero durante il Covid, affrontando ingenti volumi di lavoro relativi all’acquisto di materiali, appalti e tamponi, il tutto con assoluta trasparenza e professionalità.”, aggiunge il Presidente Zaia.
“Con questa sentenza trionfano la giustizia e la democrazia, e si rinnova la piena fiducia nella magistratura. Resta tuttavia l’amaro in bocca per la gogna pubblica e mediatica subita da questi due dirigenti, che sono stati letteralmente maltrattati dopo essersi impegnati in prima fila per la collettività. Auspico che i mass media, e tutti coloro che, spesso con troppa fretta, hanno puntato il dito contro questi due professionisti, riportando fatti e circostanze poi smentiti dalla sentenza, diano oggi il loro contributo per restituire pienamente l’onore alla dottoressa Simionato e al dottor Rigoli. Ripeto: sono due figure di assoluto spicco e moralità. È evidente che qualcuno ha voluto strumentalizzare l’inchiesta per ledere l’onorabilità di questi dirigenti e della Regione, ipotizzando presunti fatti illeciti o, peggio ancora, che fosse stata messa a rischio la salute dei cittadini. Tutto ciò è inaccettabile”, prosegue il Presidente.
Che conclude dicendo: “Resta un’ultima considerazione. Le carte processuali erano chiare e tutte le argomentazioni e spiegazioni sul caso erano state presentate fin dall’inizio di questo iter giudiziario. Mi chiedo quale fosse lo scopo di impiegare risorse, tempo e personale della pubblica amministrazione, esponendo questi professionisti e la nostra sanità a polemiche, accuse e attacchi politici, per poi arrivare a un’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. Sentenza che inoltre è arrivata a processo ancora in corso, una formula permessa dalla legge quando dinnanzi ai giudici è evidente l’innocenza dell’imputato. Non penso serva aggiungere altro.”

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