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LR VICENZA. LA RINCORSA AL PADOVA CONTINUA CONTRO IL RENATE E CON RONALDO E FERRARI TITOLARI

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Nella trasferta a Meda, sul campo del Renate, l’LR Vicenza è tenuto a dare continuità non solo alla striscia di vittorie consecutive (quattro) del trend recente ma, soprattutto, alla qualità del gioco che ha messo in mostra al Menti con l’Alcione Milano.
Contro i milanesi, infatti, si è visto un vero e proprio Vicenza.2, sublimato dalla riapparizione di Pompeu da Silva Ronaldo nella direzione dell’orchestra biancorossa e da una condizione psico-fisica all’altezza di quella del girone di ritorno dell’anno scorso.
Una metamorfosi, quella della squadra di Stefano Vecchi, un po’ inattesa dopo la scadente prestazione della domenica precedente con la Pro Patria (la peggiore della stagione) e probabilmente esito anche di un lavoro atletico analogo a quello che rivitalizzò giusto un anno fa i biancorossi dopo il grigio semestre sotto la gestione Diana.
Con Ronaldo in campo si è aggiunto l’additivo che serviva per ottimizzare la performance del Vicenza e tutto è andato a posto: il centrocampo è diventato propositivo come mai prima nella fase offensiva, l’attacco ha cominciato a far gol, la difesa è diventata ancor più impermeabile.
Tutto merito del solo brasiliano? Ovviamente no, ma è innegabile che, con il n. 10 dieci nei ranghi, tutta la squadra è cresciuta e anche nelle individualità si è riconosciuto un salto qualitativo. Zonta (nella foto), ad esempio, ha manifestato subito un feeling tattico con Ronaldo che si può equiparare a quello che il regista aveva nello scorso campionato con Tronchin e ha creato con lui una partnership in cui sia il principale che il gregario hanno dato il meglio.
Anche i due esterni di centrocampo si sono avvantaggiati del nuovo corso assicurato dallo sviluppo dell’azione per vie centrali: Costa e Talarico, infatti, sono stato meno chiamati in causa per avviare la fase offensiva e, se questo ha tolto loro un po’ di proscenio, ha però permesso ai due di dedicarsi di più al controllo delle fasce e alla protezione esterna dei difensori.
I movimenti degli attaccanti, poi, sono stati più sintonizzati che in passato al lavoro dei centrocampisti, tant’è che la consueta mobilità di Rolfini e Morra ha finalmente trovato la concretezza e la omogeinità che prima si vedeva in modo discontinuo.
Tutto questo va confermato nella trasferta contro il Renate, test non trascurabile anche se la classifica e il rendimento dei lombardi farebbe pensare il contrario. La squadra allenata da Luciano Foschi occupa l’ultima posizione della Top Ten, ha 24 punti in meno del Lane, e, per di più, ha cominciato disastrosamente il 2025 incamerando quattro sconfitte in fila, senza differenza in casa e fuori.
Nei trasferimenti di gennaio il Renate si è mosso per ora poco, aggiungendo a una rosa piuttosto attempata (28 anni l’età media) un centrocampista e un attaccante. Anche la squadra di Foschi, come l’Alcione, ha fatto meglio in trasferta che in casa (19 contro 15 punti), infatti a Meda ha perso 5 volte, pareggiato 3 e vinto 4 (l’ultima volta con la Pro Patria il 21 dicembre dell’anno scorso) e, dato veramente notevole in negativo, detiene il record del minor numero di gol segnati di tutto il girone (6 in 12 partite).
Il fondo in erba dello stadio Favini ha fama di essere piuttosto irregolare e questo fattore potrebbe ostacolare il Vicenza, che è squadra più tecnica, ma non è così determinante da non consentire ai biancorossi una partita declinata al copione vincente degli ultimi tempi.
GIANNI POGGI


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