
VICENZA JAZZ 2025. GIORNO 9. MEZZANOTTE NEL GIARDINO DEL BENE E DEL MALE
La notte è nera come polvere di carbone, e il cimitero è silenzioso, troppo silenzioso, come se il mondo stesse trattenendo il fiato, in attesa
Riccardo Brazzale, introducendo la serata dedicata all’improvvisazione chitarristica, dice che è la giornata ideale per esporre il tema dell’elogio all’errore, e le premesse infatti c’erano tutte. Marc Ribot è capace di abrasioni e astrazioni più uniche che rare e l’accoppiata poi, nel secondo set, con Ava Mendoza prospettava addirittura uno scenario al quadrato di quanto ci si poteva attendere da Ribot. Il programma della giornata, inoltre, prevedeva alle 18 l’Olimpico Jazz Contest, il concorso di Vicenza Jazz dedicato alla scoperta e alla valorizzazione dei giovani musicisti jazz, che ogni anno si concentra su uno strumento in particolare e che per quest’edizione aveva i riflettori accesi sulla batteria, strumento che per molti è la base, il beat, le fondamenta, ma che in realtà è forse per eccellenza incline al concetto di libertà.
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