Pochi giorni di differenza, al punto da chiedersi che cosa sia mai accaduto nel cielo astrale della terza decade del mese di settembre del 1934. Stiamo parlando di donne che hanno segnato la storia del cinema e della canzone, donne che hanno contribuito al lungo percorso di emancipazione femminile, donne libere che non hanno avuto paura di fare scelte anche di rottura.
Brigitte Bardot, Sofia Loren, Ornella Vanoni donne emblematiche anche per la loro capacità di saper invecchiare.
Tre modi diversi di affrontare il tempo che passa con tutti i segni che lascia.
La prima a quarant’anni ha lasciato il mondo del cinema e si è ritirata a vivere lontano dai clamori e dalla gente, insieme ai suoi animali. Ha scelto la libertà di non apparire, di vivere a contatto con la natura. Non sa cosa siano i segni della vecchiaia perché non li vede in quanto non li guarda. Ma dentro si sente ancora giovane e vitale. Lo stesso spirito della giovane donna, bella e trasgressiva, ma che non è stata più interessata al parere degli altri e al consenso. Meglio vivere con i suoi animali e proteggerli.
La seconda a quarant’anni ha interpretato film indimenticabili come “Una giornata particolare” di Ettore Scola e ha continuato fino ad arrivare al premio Davide Donatello come migliore attrice per il film “La vita davanti a sé” del 2021. Il lavoro come modo per invecchiare bene, senza sentire il tempo che avanza. Certo se non ci fossero stati l’amore e la passione per il mestiere dell’attrice tutto sarebbe stato più difficile. Tutto sarebbe stato più complicato se la sua bellezza non fosse stata così prorompente quando era giovane, elegante negli anni della maturità.
Ornella Vanoni invece ha lasciato scorrere il tempo ora nell’allegria e nella leggerezza ora facendosi avvolgere da una dolce malinconia, ma senza mai lasciarsi andare all’inattività che è tipica della vecchiaia.
Queste tre bellissime novantenni lanciano messaggi illuminanti e da condividere. Si diventa vecchi, quando lo si è dentro, e non perché guardandoci allo specchio vediamo le rughe. Si è vecchi quando si smette di fare progetti per il futuro e si smette di fare ciò che si ama. Si è vecchi quando l’unico sentimento che si prova è la noia. Vecchiaia non significa smettere di cercare i piaceri della vita, né tanto meno smettere di sognare e di progettare o di impegnarsi in prima persona per raggiungere traguardi utili anche agli altri.