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SANITÀ. A MONTECCHIO MAGGIORE 1.000 CITTADINI SENZA MEDICO DI BASE. INTERROGAZIONI DI SCALABRIN E LUISETTO

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Maurizio Scalabrin, ex sindaco di Montecchio Maggiore, candidato sindaco alle elezioni di giugno 2024 e consigliere comunale di Montecchio Sicura, ha inviato una interrogazione al sindaco Silvio Parise sulla situazione della medicina di base nel territorio comunale, in cui si lamenta che un migliaio di cittadini siano privi di assistenza.
“Per tenere sotto controllo tutte le cronicità – scrive Scalabrin -, promuovere una vita serena sotto il profilo sanitario, ed evitare l’intasamento improprio dei Pronto Soccorsi, sarebbe necessario avere sul territorio un presidio di medicina di base efficiente, diffuso e disponibile. Negli ultimi anni abbiamo assistito invece ad un depauperamento del personale di medicina di base (l’ex medico di famiglia). Mancano i medici, i giovani hanno un approccio molto più burocratico a svantaggio della professionalità tipicamente medica. Le aggregazioni in centri medici invece che rappresentare come auspicato 20 anni fa una medicina di gruppo capace di dare risposte almeno h18 hanno di fatto reso puramente burocratico l’approccio all’ambulatorio. Le tecnologie a disposizione non sono assolutamente sfruttate in tutte le loro disponibilità”.
“Considerato che – prosegue il documento – negli ultimi anni si è registrato il pensionamento di molti medici che hanno fatto la storia della sanità nel territorio di Montecchio Maggiore, interroga il signor Sindaco per sapere quale sia il numero di medici di medicina di base operanti a Montecchio Maggiore;
quale sia il numero dei soggetti mutuati che sono iscritti all’anagrafe sanitaria di Montecchio Maggiore;
quanti siano i cittadini di Montecchio Maggiore costretti a scegliere un medico di medicina di base che esercita fuori dal territorio di Montecchio Maggiore; quanti siano i cittadini di Montecchio Maggiore che non hanno un medico di riferimento fissato”.
Anche Chiara Luisetto, consigliere regionale del Partito Democratico, ha annunciato una interrogazione all’assessore alla Sanità Lanzarin: “il caso che emerge da Montecchio Maggiore, con un migliaio di cittadini che si ritrovano senza medico di famiglia, è emblematico di un quadro emergenziale che la Regione non riesce a sanare. Non solo: il fatto che ad essere penalizzato sia un centro cittadino di rilievo, dimostra che il problema si estende a macchia d’olio e non riguarda solo i piccoli paesi. Su questa vicenda voglio avere chiarimenti esaustivi da parte dell’assessora Lanzarin”.
“Dopo aver sbagliato in modo macroscopico la programmazione e dopo una evidente sottovalutazione della criticità cui il Veneto stava andando incontro, la Giunta regionale pensava di risolvere il tutto inserendo nel sistema gli specializzandi. Ma è chiaro che questo escamotage non è risolutivo. Servono investimenti e misure di sostegno che rendano appetibile il ruolo di medico di medicina generale. Auspico – conclude Luisetto – che il preoccupante caso di Montecchio spinga il governo regionale ad agire urgentemente e, contemporaneamente, a riaprire un confronto a tutto campo per garantire soluzioni efficaci”.

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