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REGIONE. LA CORTE: INCOSTITUZIONALE IL TERZO MANDATO. LE DICHIARAZIONI DI ZAIA E DI CAMANI

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La Corte Costituzionale ha dichiarato con la sentenza del 9 aprile la incostituzionalità della legge regionale della Campania che ammette il terzo mandato per il presidente della Giunta.
La decisione della Corte impedisce un terzo mandato del governatore veneto Luca Zaia, che sul punto ha dichiarato: “siamo di fronte a un Paese che, in alcune delle proprie norme, vive nell’ipocrisia. La sentenza, di natura tecnica, riguarda la Regione Campania. Letta la nota sintetica della Corte Costituzionale, in attesa del testo completo, non posso esimermi da alcune prime considerazioni. Senza entrare nel merito dei tecnicismi della legge campana, la Corte chiarisce che chi ha già ricoperto due mandati consecutivi non può candidarsi per un terzo. Si tratta, appunto, di un rilievo tecnico. C’è però un ulteriore elemento da approfondire. La Corte afferma nella nota che questo principio si applica a tutte le Regioni che si sono dotate di una legge elettorale. A questo punto, la domanda che sorge è: cosa accade nelle Regioni che non l’hanno adottata? Un altro passaggio rilevante è il richiamo della stessa Corte alla distinzione tra Regioni ordinarie e a statuto speciale. Queste ultime, come viene sottolineato, non sono vincolate al limite dei mandati. È emblematico che proprio oggi la Provincia autonoma di Trento abbia giustamente approvato una norma che consente il terzo mandato. Questo apre una riflessione più ampia, di natura politica: siamo di fronte a un sistema che presenta evidenti contraddizioni e disparità. Il blocco dei mandati, infatti, vale solo per alcune Regioni e solo per alcuni sindaci. Tutte le altre cariche istituzionali nel nostro Paese non sono soggette ad alcun limite di mandato, e vige la totale libertà”.
Di tutt’altro segno il commento di Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale: “sperando che questa sia la parola ‘fine’ definitiva rispetto a una querelle tutta personale inscenata da Zaia e dalla Lega per mesi e che hanno costretto la nostra Regione al più totale immobilismo, chiediamo con determinazione al centrodestra di far tornare, con responsabilità, la nostra Regione nell’alveo delle regole democratiche riconosciute da tutti e ribadite anche oggi e di contribuire a determinare le condizioni migliori affinché le cittadine e i cittadini del Veneto siano chiamati all’appuntamento elettorale. In gioco c’è il futuro del Veneto e non i destini personali di un presidente, che ha avuto il privilegio di guidare questa Regione per 15 anni e che oggi, con lo stesso onore, dovrebbe lasciarci finalmente liberi. La Corte infatti, ribadendo la validità del limite dei due mandati, ci ricorda la straordinarietà del caso Veneto con Zaia, unico presidente in Italia in carica, ad aver rivestito l’incarico per tre mandati consecutivi”.

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