Pubblichiamo la interpellanza presentata dal consigliere provinciale di Vicenza Mattia Pilan.
“Premesso che
da recenti articoli apparsi sulla stampa locale, i sindacati dei Vigili del fuoco di Vicenza, denunciano
una grave carenza di personale nella Provincia di Vicenza, in cui l’organico è passato da 252
pompieri in servizio nel 2020, a 238 a fine 2024. Tale carenza di personale oscilla tra il 20 e il 30 per
cento e va ad incidere negativamente su una situazione che vede già la nostra provincia
sottorganico. La stessa Regione veneto sconta una diminuzione dal 2020 del numero di addetti,
passati da 2121 a 1995, a fronte di un numero di interventi molto elevato, che nel solo Veneto
ammonta a quasi 70.000 uscite effettuate nel 2024;
Considerato che
gli interventi dei vigili del fuoco nella Provincia di Vicenza per il solo 2024 spaziano dagli incendi
(1565 interventi) agli allagamenti (630 interventi), dagli incidenti stradali (640 sinistri)al soccorso di
persone ed animali( 960 interventi), senza dimenticare l’apertura di porte e finestre (2264
interventi). Tali operazioni presentano problematiche sempre più complesse e urgenti, considerati i
danni causati al territorio dal cambiamento climatico e i rischi per la popolazione dovuti ai grandi
eventi metereologici (frane, inondazioni, violenti nubifragi). Per tali ragioni risulta incomprensibile ed estremamente dannoso il continuo taglio di risorse e la carenza di personale operato dal Governo.
Le OO.SS. hanno a più riprese chiesto di incontrare le istituzioni competenti per segnalare tale
situazione;
Si chiede
al Presidente della Provincia e al Consigliere Delegato alla Protezione Civile, quali siano le
iniziative dell’amministrazione provinciale sul tema in questione e di aprire un confronto con le
OO.SS. dei Vigili del fuoco, Prefettura e Amministrazioni locali, per istituire un tavolo di lavoro e
identificare le possibili linee di intervento presso la Regione Veneto e il Governo italiano, al fine di
dare così risoluzione alla grave carenza di personale e risorse ed evitare che queste ricadano sulla
popolazione con gravi rischi per la salute dei cittadini”.