I consiglieri comunali Mattia Pilan e Martina Corbetti (Coalizione Civica Sinistra Verdi) hanno presentato una Domanda di attualità al presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Zaramella e al sindaco di Vicenza Giacomo Possamai sulla situazione dei dipendenti italiani delle basi USA a Vicenza. Questo il testo del documento:
“All’interno delle caserme USA in Italia c’è un appalto noto inizialmente come VEMOS, oggi denominato ALECS (Allied Logistics Engineering Capabilities and Sustainment), gestito da Skybridge Tactical Italy, come sub-appaltatore, operativa a Vicenza per conto del committente principale Mantech International, con sede negli USA a Fairfax Virginia.
L’appalto ALECS riguarda la gestione delle manutenzioni e dei servizi dei veicoli e mezzi militari, con funzioni di supporto logistico e operativo nei siti delle caserme italiane. In particolare, le attività si Svolgono presso le caserme Del Din ed Ederle, sotto giurisdizione del È quindi la normativa e la giurisprudenza italiana a dover essere applicata, come più volte ribadito nel corso degli anni.
La squadra dei lavoratori, inizialmente composta da pochi elementi, è progressivamente cresciuta
fino a comprendere numerose figure operative e amministrative. I lavoratori si occupano della
gestione delle manutenzioni, delle attività di magazzino, della logistica dei ricambi e del
coordinamento dei servizi per la 173ª Brigata Americana.
L’azienda italiana comunica in data 29.07 alle OOSS (CGIL, CISL e UIL) la necessità di licenziare 32
lavoratori, in quanto subito dopo, non avendo ulteriori ricollocazioni in Italia, l’azienda sarebbe stata
messa in liquidazione. Tale decisione verrebbe giustificata ai lavoratori con la decisione del Governo
U.S.A. di non finanziare piu’ l’appalto.
A fronte di tale comunicazione la Filt-CGIL di Vicenza ha avviato la procedura di legge per opporsi al licenziamento, in quanto alle OO.SS. risultava trattarsi di un cambio appalto in spregio alla normativa italiana che garantisce ai lavoratori continuità di salario e normativa contrattuale tramite la cd. Clausola Sociale. La richiesta del sindacato era quella di trovare un accordo per un incentivo all’esodo dignitoso visto il licenziamento improvviso, facendo intervenire la Regione, che avrebbe dovuto favorire un accordo sindacale e capire quali strumenti/ammortizzatori sociali da applicare.
In questi giorni la Filt-Cgil ha annunciato che essendo fallito il tavolo istituzionale aperto in Regione, sono stati licenziati 29 lavoratori senza nemmeno tentare di discutere un accordo per una buonuscita minima, abbandonando al loro destino gli ex dipendenti in totale spregio alle Istituzioni coinvolte e senza alcun rispetto per i lavoratori e le lavoratrici, molti con famiglie a carico, tra cui una rientrante nella categoria protetta.
A tale proposito è di questi giorni la denuncia del Senatore vicentino Pierantonio Zanettin, il quale in merito al blocco delle attività federali non essenziali del Governo USA ( Shutdown) conseguente alla mancata approvazione della Legge di bilancio, ha presentato una interrogazione parlamentare al Governo Italiano chiedendo “quali iniziative intenda assumere per tutelare questi nostri concittadini dipendenti del governo USA”, esprimendo preoccupazione per i circa 5000 lavoratori italiani dipendenti degli USA presso le basi militari presenti nel nostro territorio nazionale.
A Vicenza sono stati ribaditi a più riprese da parte delle rappresentanze Statunitensi, i rapporti di amicizia e solidarietà con l’amministrazione comunale di Vicenza e la sua popolazione, ma tali dichiarazioni Vengono ora clamorosamente smentite nei fatti con il licenziamento collettivo e improvviso dei lavoratori e delle lavoratrici italiane delle Basi USA. Forse che gli stessi non possono godere pienamente degli stessi diritti e delle stesse tutele degli altri lavoratori italiani?
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri chiedono all’Amministrazione Comunale quali iniziative Intenda assumere il Comune di Vicenza, in raccordo con le OO.SS., la Regione Veneto e il Ministero competente, per garantire l’occupazione dei lavoratori della Base USA e il rispetto della normativa italiana, anche attraverso accordo sindacale”.