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PFAS. VENERDÌ 7 E SABATO 8 FEBBRAIO PRESIDIO DELLE MAMME NO PFAS AL TRIBUNALE DI VICENZA. IL SOSTEGNO DELLA CONSIGLIERA REGIONALE CHIARA LUISETTO

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Le Mamme No Pfas dalle 10 di venerdì 7 febbraio fino alle 17 di sabato 8 tengono un presidio nello spazio antistante il Tribunale di Vicenza, dove è in corso il processo ai dirigenti della Miteni, industria chimica che ha provocato la contaminazione delle falde acquifere di buona parte del Veneto con i composti perfluoro alchilici.
“Disastro Miteni – diritti rubati” è il claim con cui è proposta l’iniziativa di protesta, a cui aderiscono anche CGIL Veneto, Greenpeace, Legambiente, Italia Nostra, Medicina Democratica e PFAS Land.
“Ci ritroviamo qui in presidio – si legge nel comunicato stampa pubblicato dalle Mamme -, alla vigilia della conclusione del processo Pfas Miteni, per chiedere con forza giustizia per fatti incontestabili e diritti negati: innanzitutto il diritto ad una vita e ad un futuro in salute per noi e per i nostri figli, il diritto
all’acqua pulita e al cibo sano, il diritto al lavoro in ambienti che ci permettano di guadagnarci da vivere senza doverci ammalare o morire e il diritto ad un ambiente sano e sicuro. La conclusione di questo processo deve tener conto che la nostra falda è stata irrimediabilmente avvelenata, a nostro parere consapevolmente, dai responsabili di questo disastro. A tal proposito, denunciamo che pochissimo è stato fatto affinché la contaminazione proveniente dal sito Miteni finisca di inquinare la falda
sottostante e di conseguenza i territori che da questa falda vengono attraversati. Confidiamo che le conclusioni a cui si arriverà in questa corte d’Assise servano a riconoscere quanto ci è stato tolto in tutti questi anni di tragica contaminazione. Tutti i poteri pubblici, politici, amministrativi e giurisdizionali, sono chiamati a garantire il rispetto dell’art. 41 della Costituzione per cui l’iniziativa economica non può svolgersi in danno della salute e dell’ambiente”.
La consigliera regionale vicentina del PD Chiara Luisetto ha così commentato l’iniziativa: “dal presidio organizzato davanti al Tribunale di Vicenza dalle mamme No Pfas emerge forte il richiamo rivolto alla Regione, chiamata a svolgere quel ruolo di tutela della salute dei cittadini che è decisamente mancato in questi anni. Una mobilitazione ampia da parte della società civile e delle associazioni ambientaliste, che coincide con la fase decisiva del processo Miteni, su cui grava l’accusa di gravi manchevolezze, malgrado fosse a conoscenza dell’inquinamento da Pfas e dei pesanti rischi connessi. Mentre l’iter giudiziario si sta avviando verso la prima sentenza in Europa per un caso come questo, si fa sempre più pressante la necessità che a livello istituzionale vi sia un deciso intervento, per accelerare le bonifiche del sito Miteni, per realizzare uno studio epidemiologico serio con tutti i dati raccolti nei monitoraggi e per tutelare tutti i cittadini delle aree interessate, non solo quelli della zona rossa, attraverso l’allargamento degli screening gratuiti”.
GIANNI POGGI

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Maria Chiara
Maria Chiara
3 mesi fa

Chi,coloro che mettono a rischio la salute collettiva devono pagare
la giustizia deve ridare il diritto di avere una esistenza sana riportando l’ acqua che è bene comune alla sua integrale purezza .

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