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PAPA FRANCESCO. FINO ALLA FINE ACCANTO A NOI.

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Quando è apparsa, in evidenza la notizia, “Papa Francesco è morto”, si è stentato a crederla vera.
Il giorno prima aveva salutato, anche se a fatica, i fedeli in Piazza San Pietro e aveva augurato Buona Pasqua a tutti. Pareva che stesse superando bene la malattia. La convalescenza procedeva, ma non come i medici avevano raccomandato. Avrebbe dovuto stare a riposo, avrebbe dovuto uscire poco.
Invece, una volta fuori dall’ospedale, ha di fatto ripreso ad incontrare fedeli, pellegrini e collaboratori. Non ha celebrato in pubblico, ma ogni omelia era il frutto del suo lavoro di riflessione e di preghiera. Il giovedì Santo è andato nel carcere Regina Coeli di Roma per impartire il rito della lavanda dei piedi ai carcerati. Poi a San Pietro per la messa solenne di Pasqua e l’ultimo messaggio, l’ultima benedizione. Fino alla fine al servizio del suo popolo, del suo gregge, senza risparmiarsi.
Il Papa che veniva dalla fine del mondo, da lontano, il Papa con origini italiane, ma profondamente argentino, ha dato alla Chiesa Cattolica un volto nuovo, più semplice, più legato alla quotidianità di ognuno di noi. Ci augurava il Buon Pranzo ogni domenica, iniziava ogni suo intervento salutando. Buon Giorno, Buona Sera. E chiedeva “non dimenticate di pregare per me”, mentre lui, uscito dall’ospedale dopo una brutta polmonite, non ha smesso un minuto di pregare per noi, per il mondo, per i popoli sofferenti a causa delle guerre e delle ingiustizie, per i più deboli, per i più fragili, per quelli che oggi, certi uomini di stato vorrebbero relegare, vorrebbero cancellare. Papa Francesco, come il Santo di Assisi, fino alla fine ha scelto gli ultimi, i reietti del carcere, la gente semplice che spontaneamente va in Piazza San Pietro, aspetta il suo turno per entrare in Basilica. Oggi tutti piangono il Papa buono, sorridente sempre, tutti usano parole di elogio… Domani saremo in grado di vivere secondo i suoi insegnamenti, mettendo fine alle guerre, mettendo da parte la sete di potere e di ricchezza, aprendoci all’altro senza riserve?

Rosanna Frizzo

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