COMUNICATO STAMPA

“Abbiamo presentato una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Carlo Nordio sullo stupro ai danni di una bambina di 11 anni a Mestre. Vogliamo capire se ci siano stati errori che hanno portato all’evento tragico. E in particolare lascia sbigottiti che M. M., pluripregiudicato per violenza sessuale, condannato per reati gravi, non sia mai stato considerato socialmente pericoloso. Chiediamo quindi al ministro cosa intenda fare per evitare che casi analoghi si ripetano. Un ringraziamento va ai carabinieri che lo hanno arrestato, mobilitati anche se fuori servizio”.
Lo dicono in una nota le senatrici di Italia Viva Raffaella Paita, capogruppo, e Daniela Sbrollini, vicepresidente della commissione affari sociali del Senato.

Interrogazione a risposta scritta
SBROLLINI, PAITA – Al Ministro della giustizia – premesso che:
– Organi di stampa riportano come in data 10 aprile 2025, a Mestre, una bambina di 11 anni è stata vittima di una violenza sessuale da parte di un uomo, di 45 anni, originario di Tempio Pausania: il soggetto è stato arrestato poche ore dopo l’aggressione grazie all’intervento di un carabiniere fuori servizio;​
l’uomo ha una lunga storia di precedenti penali per reati sessuali, con condanne risalenti al 2002, ma dal 2021 era in libertà senza alcuna misura cautelare: nonostante la gravità e la reiterazione dei reati commessi, nessun tribunale ha mai disposto per lui misure di sicurezza o lo ha dichiarato socialmente pericoloso;​
– appare chiaro che nel corso dei diversi iter giudiziari riguardi i processi a carico dell’uomo vi siano stati evidenti errori, lacune e mancanze tali che non aver individuare la seria pericolosità del soggetto: questa concatenazione di errori ha portato a un evento tragico come quello avvenuto a Mestre, pertanto, è necessario che il Ministro interrogato si attivi al fine di adottare misure che possano evitare il ripetersi di casi analoghi
Si chiede di sapere:
quali misure intende adottare al fine di evitare il ripetersi di casi analoghi come quello esposto in premessa.

Ufficio Stampa Sen. Daniela Sbrollini