Silvio Parise è il nuovo sindaco di Montecchio Maggiore. Questo l’esito, per molti versi sorprendente, del ballottaggio fra il candidato civico (ma sostenuto da liste in cui erano presenti personaggi legati al Centrosinistra) e Milena Cecchetto, candidata invece da un Centrodestra compatto com’era in ben pochi Comuni del Veneto.
Oltre alla vittoria di Parise che, se ci fossero stati, i bookmakers avrebbero quotato con un premio molto alto, il dato politico eclatante è il distacco di circa 20 punti che separa i due candidati: Parise ha ottenuto il 59,91% e Cecchetto il 40,09%. I voti di differenza sono 2.360.
La sconfitta di Cecchetto è la sconfitta del Centrodestra e, soprattutto, della Lega, che aveva privilegiato la candidatura della ex prima cittadina e attuale consigliera regionale a quella del sindaco uscente Gianfranco Trapula, pure leghista, che si era presentato da solo in concorrenza a Cecchetto ed era, per questo, stato espulso dal partito.
Cecchetto ha ricevuto, nel ballottaggio, 1.872 voti, poco più della metà dei 3.538 ottenuti al primo turno e, questo, è il dato più clamoroso. Però anche i voti di Parise al ballottaggio (4.232) sono inferiori alla somma di quelli suoi e di Trapula due settimane prima (5.169). Su entrambi i candidati ha pesato l’alto astensionismo.
La mossa che ha fatto forse pesare in modo decisivo il voto per Parise è stata l’apparentamento proprio con Trapula che, al primo turno aveva ottenuto il 21,61% (Parise il 28,23). Ma la somma delle due percentuali non arriva al quasi 60% ottenuto dal nuovo sindaco e, da una prima interpretazione, risulta evidente che una quota dei voti della Lega è confluita sul candidato non sostenuto dal partito. La domanda è: perchè?
GIANNI POGGI