Maurizio Scalabrin, candidato sindaco di Montecchio Maggiore, ha incontrato i cittadini lunedì 20 maggio nella Corte delle filande per presentare la sua candidatura e le tre liste che la sostengono.
Fuori una serata di pioggia, all’interno della sala civica tanta emozione, l’emozione della prima volta. Per molti dei candidati delle tre liste che sostengono la candidatura di Scalabrin si tratta, infatti, della prima volta. La prima volta in politica come cittadini che hanno deciso di mettersi in gioco per dare alla città un nuovo volto, più concreto, più solidale, più cooperativo, più sicuro.
Studenti, operai, mamme lavoratrici, sportivi, anziani che non vogliono smettere di sognare, imprenditori, giovani che non vogliono andare via da Montecchio, a rappresentare la città che scorre nelle foto proiettate sullo schermo posto dietro ad una piazza virtuale che si mette in ascolto prima dei capilista e in conclusione del candidato.
Scalabrin è l’unico delle tre liste civiche ad avere un’esperienza politica solida: nel 2004 è stato sindaco di una coalizione di centro sinistra, poi all’opposizione per tre mandati in Consiglio comunale.
“Quelle che mi sostengono – ha sottolineato – sono le uniche vere civiche che si presentano senza partiti alle spalle. Vogliamo una Montecchio Si-cura, che si prenda cura di sé, che trovi la voglia di dire no all’abbandono, che ritrovi l’orgoglio di sentirsi comunità. La comunità di Montecchio Maggiore. Avrei potuto ritirarmi dalla vita politico amministrativa, se non l’ho fatto è perché non potevo non tentare di realizzare un progetto che elaboro da tempo, per concretizzare un’idea di città più sicura, più solidale, più sana, Montecchio Si-cura, appunto”.
Scalabrin racconta che il progetto non ha trovato riscontro nelle forze politiche castellane, ma ha trovato consonanza con un grande disegno dedicato allo sport di Romano Aleardi, con l’idea di volontariato del dott. Righetto che il volontariato ce l’ha nel DNA, con la voglia di ritornare a vivere bene ad Alte che ha l’imprenditore Moreno Beggio, rientrato a Montecchio dopo anni di vita in giro per il mondo.
Lo sport che fa crescere, che crea comunità, che diverte, che aiuta. Il volontariato che va in soccorso dei più fragili, delle mamme in difficoltà degli anziani sempre più soli. Il tutto nella cornice di una città che finalmente si prende cura di sé e lo fa partendo proprio dalla sua gente che va ascoltata, informata, compresa nelle sue necessità, anche educata ad un maggior senso civico.
“Ciò che mi ha sempre caratterizzato è sicuramente la razionalità, l’analisi delle situazioni e difficilmente mi sono lasciato trascinare nelle polemiche, ma oggi non posso accettare il degrado in cui è stata abbandonata la città in questi ultimi quindici anni. Oggi mi accompagna il cuore, la passione che nasce dall’aver visto crearsi intorno a me un gruppo di cittadini, molto diversi tra loro, ma pieni di entusiasmo e di speranza. Per loro una promessa: l’impegno alla massima trasparenza e massima sincerità. Faremo quello che possiamo fare insieme!”