
LR VICENZA. COME REAGIRÀ LA SQUADRA AL CAZZIATONE DI VECCHI? IL NOVARA NON VUOLE PERDERE AL MENTI
La partita con il Novara è una tappa importante per l’LR Vicenza nella fase finale del campionato perchè arriva a pochi giorni di distanza dal
È un finale di campionato imprevedibile e avvincente quello che si è delineato nelle ultime partite e, soprattutto, nel turno infrasettimanale con la vittoria dell’LR Vicenza sul Novara e la sconfitta del Padova nella trasferta a Meda contro il Renate, risultati che hanno riconfigurato la cima della classifica accorciando a 2 punti il vantaggio della capolista sui biancorossi.
La spiegazione di questo avvicinamento sta nel fatto che, nel girone di ritorno, è peggiorato il rendimento del Padova (la sua media è calata da 2,68 a 2,32 punti/gara) mentre quella del Vicenza è rimasta identica a quota 2,26. È quindi la capolista che ha perso forza e continuità facendosi rosicchiare dalla inseguitrice 8 punti in un paio di mesi e, invece, i biancorossi sono riusciti a mantenere, pur fra alti e bassi, una resa costante.
Tutte e due le squadre hanno limiti in trasferta e, se per il Lane è congenito, il Padova si è scoperto fragile fuori casa solo di recente, incamerando ben 3 sconfitte e un solo pareggio negli ultimi quattro turni esterni. La conclusione è che la promozione, l’una e l’altra, se la potrebbero giocare all’Euganeo e al Menti: il calendario del Padova prevede di ospitare Pergolettese, Lecco e Clodiense, quello del Vicenza propone Caldiero, Clodiense e Triestina. Sotto questo profilo sembra un po’ più semplice il cammino per i biancoscudati che, però, hanno in vista un doppio possibile inciampo nelle due trasferte consecutive di fine marzo contro Atalanta e Novara. Se si volesse ipotizzare una data per il ribaltone, si può segnare sul calendario il 23 o il 30 marzo.
La partita con il Novara è andata meno liscia di quanto si prevedeva. C’era un dubbio iniziale sulla risposta dei giocatori alla dura esternazione di Vecchi nel dopo partita di quattro giorni prima a Caravaggio. Da parte dell’allenatore non ci sono state rivoluzioni perchè ha utilizzato i soliti delle partite precedenti (al netto degli infortunati Sandon e Della Morte) e ciò sottintende o che in spogliatoio la pace è stata fatta fra il tecnico e i suoi uomini o che Vecchi se l’è messa via prendendo atto che un turn over esteso sarebbe stato impensabile. Fatto sta che l’atteggiamento in campo dei biancorossi è stato ineccepibile e il lassismo espresso contro l’Atalanta archiviato.
Con il Novara non si è visto il miglior Vicenza pur a confronto con un avversario di livello poco più che modesto e ben poco velleitario. Il possesso palla è stato in quota preponderante in capo ai biancorossi ma non è si tradotto, come spesso succede, in una adeguata produzione di palle gol, tant’è che le occasioni si sono concentrate soprattutto nella parte iniziale del match. Tutti hanno contribuito a spingere nella metà campo dei piemontesi e in questo compito si sono distinti soprattutto Ronaldo (a cui però non si può perdonare la simulazione che gli è costata un’ammonizione e la conseguente squalifica) e un inedito Cuomo in veste di incursore dopo l’espulsione del centravanti del Novara.
La vittoria del Vicenza si è concretizzata solo all’80’ grazie alla precisa incornata di Morra, assistito da De Col (entrambi nella foto) e avvantaggiato da una vistosa dormita della difesa ospite, ma il successo biancorosso è più che legittimo e meritato anche se maturato con tanta fatica.
La partita è stata funestata da un quartetto arbitrale di livello a dir poco scadente. L’espulsione a scoppio ritardato di Da Graca, su tardiva segnalazione del quarto uomo, per una gomitata a Leverbe non è confortata da chiare immagini televisive e lascia qualche dubbio. Clamoroso, poi, l’errore dell’arbitro (non rettificato dai suoi collaboratori) nell’assegnare un secondo giallo all’incolpevole Capone (il fallo in attacco era stato di Morra), che azzerava la superiorità numerica del Lane. Sbagli così vistosi sono ingiustificabili e non è la prima volta che danneggiano il Vicenza.
GIANNI POGGI
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