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LR VICENZA. VITTORIA IN COPPA ITALIA A LEGNAGO MA PRESTAZIONE A METÀ. DELLA MORTE IN PANCHINA: È IN PARTENZA?

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Il primo impegno stagionale per l’LR Vicenza, il primo turno di Coppa Italia di Serie C giocato in trasferta contro il Legnago Salus, riporta una vittoria per 2-1 che soddisfa le statistiche ma non l’allenatore Vecchi, che, infatti, nelle dichiarazioni del dopo gara, non nasconde perplessità per una prestazione per così dire “a metà” dei suoi giocatori.
I biancorossi prevalgono nel primo tempo e, alla pausa, tornano in spogliatoio con un 2-0 di vantaggio che si può considerare meritato ma, magari, un po’ largo. L’altra metà del match è, invece, da catalogare con l’insufficienza, perchè cambia l’atteggiamento dei giocatori vicentini, che subiscono in modo esagerato la ritrovata intraprendenza della squadra veronese, capace però solo di dimezzare lo svantaggio ma non di raggiungere il pareggio, pur godendo per quasi metà del tempo del vantaggio di giocare in undici contro dieci grazie alla espulsione di Sandon per doppia ammonizione.
Giustificato, quindi, il rammarico dell’allenatore berico per una prova sì vincente ma non autorevole e, soprattutto, per il double face dei biancorossi fra un tempo e l’altro, che, evidentemente, preoccupa Vecchi nell’imminenza del campionato.
La versione del Vicenza a Legnago non è certo quella definitiva. A cominciare dalla formazione, in cui erano inseriti, a causa di infortuni e squalifiche, alcuni giocatori che non dovrebbero essere titolari fra due settimane. Si può dire, anzi, che solo il centrocampo era al completo, perchè la linea a 4 era composta da Costa e De Col quali esterni e dall’inedita coppia di centrali Carraro-Zonta. Se il rendimento dei due laterali lo si conosce dalla scorsa stagione, è ancora tutto da verificare quello di Carraro, regista con sulle spalle la impegnativa responsabilità di sostituire Ronaldo, come anche la sua intesa con Zonta che, due anni fa, non aveva soddisfatto del tutto la società tant’è che lo aveva ceduto in prestito al Taranto. Alternative a questi due nomi in rosa ci sono (Rossi, squalificato a Legnago, è un play maker, Cavion, se tornasse quello di una volta, i galloni se li meriterebbe appieno, ed è tutto da scoprire l’infortunato Cester) e non è escluso che Vecchi farà spesso turn over fra i cinque.
La difesa era, invece, il reparto più dissestato perchè mancavano due su tre dei centrali che, ripetutamente, si era detto avrebbero meritato anche quest’anno la titolarità. Venuto meno inaspettatamente Golemich, stavolta era indisponibile anche Laezza, cosicchè Vecchi era costretto a utilizzare al loro posto due riserve, i 21enni Sandon e Fantoni, non proprio dei veterani, spostando per di più Cuomo (di solito braccetto destro) in posizione centrale.
Assolutamente nuova, poi, era la batteria degli attaccanti biancorossi, impostata su un trequartista e due punte. La sorpresa era l’utilizzo nel ruolo di rifinitore di Greco anzichè, come ci si aspettava, di Della Morte. I due sono totalmente differenti nelle caratteristiche e la scelta del primo aveva davvero l’impronta della soluzione improvvisata, sia per la mancanza in rosa di un alter ego di Della Morte sia per la esclusione proprio di quest’ultimo giustificata da Vecchi con una concomitanza di situazioni, in cui spicca la “distrazione” del giocatore a causa del calcio mercato. Tutto lascia pensare che non abbia giocato perchè è imminente la sua cessione.
Fermo Morra per squalifica, la coppia di attaccanti era composta da Zamparo e Rauti. Il primo si è infortunato dopo 10 minuti ed è stato sostituito dal 19enne Alessio, reduce dal campionato U19 con la maglia della Roma. Il secondo si è messo in evidenza segnando con un destro “a giro” il primo gol vicentino. Il test di Legnago non è, quindi, servito a Vecchi per avere indicazioni sul trio offensivo di campionato: se dovesse andarsene Della Morte e non fosse sostituito con un giocatore di altrettanta qualità (non ce ne sono poi tanti), per l’allenatore si imporrebbe la necessità di cambiare modulo passando al 4-3-3 o al 3-5-2, contraddicendo però le intenzioni manifestate dall’inizio.
GIANNI POGGI

Nella foto (dal sito della società) De Col e Rauti

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