Stefano Rosso, presidente dell’LR Vicenza e rappresentante del socio di maggioranza OTB, ha incontrato la stampa per la prima volta dopo l’eliminazione nella Semifinale dei play off.
L’incontro è stato in gran parte interlocutorio perchè le comunicazioni della società sono state quasi tutte orientate alla continuità della gestione amministrativa e sportiva, con la sola eccezione del cambio di direttore sportivo. Giorgio Zamuner, ex biancorosso e ds uscente del Trento, prenderà infatti a giorni il posto di Luca Matteassi.
La proprietà, ha confermato Rosso, continuerà l’impegno iniziato nel 2018 anche per mancanza di pretendenti: “la nostra porta è sempre stata aperta ma nessuno, come sette anni fa anche oggi, si è mai presentato”.
In tema di investimenti per la nuova stagione, il presidente ha ricordato che finora sono stati spesi 40 milioni e che l’LR Vicenza è una delle società che spende di più della Serie C. “I tempi sono difficili – ha precisato Rosso – e quindi faremo maggiore attenzione agli investimenti”. Non ha chiarito, però, se ciò significa che il budget sarà inferiore a quello della stagione precedente o che i soldi saranno spesi in altro modo.
Anticipazioni sull’aspetto tecnico e sulla rosa non ne sono state fatte, rinviandone la illustrazione alla prossima presentazione del nuovo direttore sportivo, che – ha spiegato – “è stato scelto per la sua conoscenza della categoria e della piazza”. Zamuner, sarà a Vicenza a giorni.
Al momento la società è orientata sulla continuità del rapporto con Vecchi: “ci siamo salutati sabato scorso e abbiamo parlato solo delle vacanze. Non ci ha mai detto di voler andar via da Vicenza e nemmeno ci ha chiamato qualche altra società per chiedercelo. Quindi per noi Vecchi è e resta l’allenatore”.
Stefano Rosso ha puntualizzato che la società non ha gradito i comunicati emessi da Curva Sud e Centro Coordinamento: “li avevamo invitati ad un incontro ma la risposta sono stati i due comunicati. Ci dispiace perchè siamo sulla stessa barca e il loro dispiacere per la mancata promozione è anche il nostro. Speriamo di avere un’altra occasione per parlare”.
GIANNI POGGI