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LR VICENZA. SENZA COSTA SQUALIFICATO PER BATTERE IL CALDIERO SERVONO I GOL DEGLI ATTACCANTI

Costa

Il calendario della 14a giornata sembra disegnato su misura per l’LR Vicenza, che avrebbe la doppia chance di limare lo svantaggio dal Padova e di accrescere il vantaggio sulla Feralpi Salò. Le percentuali dei bookmakers di una vittoria dei biancorossi sul Caldiero sono, infatti, bassissime e i dati del campionato danno la stessa indicazione.
Contemporaneamente, la capolista avrà un avversario ostico qual è oggi il Novara e la squadra di Aimo Diana (che è al primo posto come rendimento nel trend delle ultime cinque gare) se la vedrà con il Trento, che ha perso una sola volta addirittura nella prima giornata di campionato.
Per ottimizzare l’occasione bisogna, soprattutto, che il Vicenza vinca la trasferta a Verona (il Caldiero gioca le partite interne sul campo della Virtus) approfittando di risultati utili negli altri due match, che non sono così improbabili. Ma questo campionato ha finora riservato molte sorprese e spesso i pronostici sono stati contraddetti dal campo.
Ad esempio, il neopromosso Caldiero è davvero destinato a fare da sparring partner del Vicenza? Se si leggono i numeri, sembrerebbe di sì perchè, prima di tutto, la squadra allenata da Cristian Soave (che continua a lavorare a part time come spazzino) ha una rosa che vale talmente poco (2,89 milioni, appena 50 mila euro di più di quella della Pergolettese) da essere la penultima del girone.
Ci sono, poi, i risultati a connotare un rendimento finora di medio-basso profilo, anche se migliore delle aspettative: il Caldiero ha, infatti, vinto solo 4 volte e pareggiato 2 ed è quindi appesantita già da 7 sconfitte. I punti acquisiti sono 14, che la collocano al 13° posto ma ad appena +2 dalla zona playout.
Se, quanto a gol segnati, il bilancio è discreto visti i 13 centri (appena 4 meno del Vicenza), quello degli incassati è decisamente in rosso perchè sono 20 e posizionano la squadra veronese fra le più battute del girone che, in casa è stata già sconfitta 3 volte, un dato a cui fanno fronte un pari e 2 successi. Il risultato più importante è stata la vittoria al Rocco sulla Triestina (0-1) ma risale all’8 settembre.
Nell’ultimo mese il Caldiero ha perso 3 partite (la settimana scorsa a Novara, il 13 ottobre a Salò e il 6 nel derby con la Virtus), ha ottenuto un paio di pareggi (a Renate e in casa con la Pro Patria) e ha vinto solo il match al Gavagnini-Nocini con il Giana Erminio il 29 ottobre. In questo trend è crollato il quoziente reti perchè i gialloverdi hanno segnato appena 3 gol in 6 partite, mentre le reti incassate sono state 9.
Con queste statistiche il Caldiero non può certo proporsi chissà che obbiettivi nel confronto con gli altolocati biancorossi e si può prevedere la classica gestione del risultato nei propri 60 metri, una situazione tattica notoriamente sgradita al Vicenza (soprattutto in un campo piccolo come quello della Virtus), che fatica ad adattare la propria fase offensiva contro squadre arroccate. Spesso il Lane ha risolto questo tipo di partite su calcio d’angolo e anche su punizione, ma stavolta non ci sarà lo squalificato Costa (nella foto), che è il giocatore a cui è demandato il ruolo di battitore dei corner e delle punizioni dal limite, entrambe specialità in cui è maestro e, purtroppo, insostituibile.
Il peso della assenza dell’esterno noventano non è, quindi, da sottovalutare e priva la squadra di una risorsa importante per lo sviluppo del gioco sulla corsia sinistra, tenendo anche conto che, sull’altra, chi ha giocato non è mai riuscito a dare un contributo equivalente a quello di Costa. E, contro un avversario ben chiuso, la necessità di far salire l’azione lateralmente diventa determinante.
Dando per scontato che la difesa biancorossa non dovrebbe sudare sette camicie contro un attacco asfittico, per battere il Caldiero non resta che puntare su una resurrezione degli attaccanti (sono stati appena 3 i centri firmati da una punta nelle ultime 6 gare) o su una magia di un Della Morte finalmente all’altezza dell’anno scorso o, infine, sulla redditività al tiro dimostrata da centrocampisti come Della Latta e Carraro.
GIANNI POGGI

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