LR VICENZA. LA VIRTUS VERONA TORNA A PERDERE AL MENTI DOPO SEI ANNI
Gigi Fresco, stavolta, l’ha fatta grossa. Ha presunto che la sua Virtus potesse giocarsela alla pari sul campo dell’LR Vicenza e nemmeno nel corso della
La vittoria a Crema dell’LR Vicenza con la Pergolettese (1-0) nella prima trasferta di campionato lascia negli annali biancorossi solo due note positive: il risultato, ovviamente, e il primo clean sheet stagionale. Per il resto la prestazione contro una delle squadre più scadenti del girone è risultata un passo indietro rispetto alla già non esaltante prova con il Giana Erminio nel debutto al Menti.
Pur tenuto conto di tutte le attenuanti, a cominciare dal clima caldo e afoso per altro condiviso con gli avversari, il Vicenza nell’occasione non è stato degno del rango da candidato numero 1 alla promozione.
Impressionante è stata la lentezza e la involuzione del gioco sciorinato dalla squadra messa in campo da Vecchi, tale che, per lunghi tratti, sembrava di rivedere quella di Diana l’anno scorso. La similitudine si estendeva anche all’atteggiamento di alcuni giocatori, che sono senz’altro in grado di dare ben di più, a cominciare dalla star Della Morte, protagonista mancato, dopo la mancata cessione, di una prova evanescente. Se è questa la sua risposta alla conferma in biancorosso, c’è da preoccuparsi.
Rispetto al Lane di Diana c’è stata almeno un po’ di lucidità e la intesa fra i reparti non è mancata anche se, come ha sottolineato il tecnico nelle dichiarazioni prepartita, gli automatismi sono da perfezionare. Ciò non è stato sufficiente, però, per essere non solo all’altezza del rango ma nemmeno competitivi. Il gol firmato da Carraro è frutto di una triangolazione di qualità in area ma è stato l’unico sprazzo di personalità e di creatività nel gioco offensivo.
Vecchi ha provato l’ennesima versione della coppia dei centrali affiancando Rossi e Carraro, operanti in prevalenza davanti alla difesa, con ciò confermando il progetto tattico, visto già in precedenza, di impostare il fulcro del gioco su due mediani. Soluzione, questa, forse dettata dal non aver più un regista come Ronaldo, capace sia di impostare che di lanciare, e che potrebbe non essere quella definitiva se l’acquisto in extremis di Della Latta si rivelerà la mossa per dotare la squadra di un vero play maker.
Interlocutoria può essere definita la prestazione degli attaccanti. Il duetto fra Morra e Zamparo non è stato molto produttivo e i due non hanno fatto sudare più della calura la difesa cremasca, tutt’altro che invalicabile e talvolta perfino pasticciona. Privato della inventiva di Della Morte e degli assist di Costa (ma è Vecchi che lo tiene più frenato rispetto all’anno scorso?), il gioco offensivo è risultato sterile e prevedibile.
La difesa aveva il compito non impossibile di bloccare una prima linea avversaria talmente modesta che in tre gare ufficiali (compresa quella con il Vicenza) non ha ancora segnato un gol. Male assistiti dai compagni di centrocampo con cross sempre intercettati dai biancorossi, Piu e Anelli hanno fatto una comparsata senza lasciar tracce sul taccuino e l’unica palla gol (sventata dal reattivo Confente) porta la firma di Parker, terza punta che Mussa ha mandato tardivamente in campo solo al 73′.
Dopo due gare di Coppa Italia e altrettante di campionato, è prematuro dare giudizi attendibili sul Vicenza 2024-2025 soprattutto prima di vedere all’opera Capone e Della Latta, new entry dell’ultimo giorno di calcio mercato, che potrebbero trovare un posto da titolari.
Le uniche conclusioni plausibili, a questo punto, sono che la squadra è in ritardo di condizione più del previsto e che la formazione titolare è ancora cantierata. In difesa si attende il rientro di Laezza (perchè non gioca se dicono che è a disposizione?), a centrocampo è ora di dare l’assetto definitivo alla coppia dei centrali e di ritrovare l’indispensabile Costa dell’anno scorso, in attacco bisogna capire se va rimodulato il duo Morra-Zamparo con Rauti o Capone e, infine, è assolutamente necessario rivedere il Della Morte ai suoi normali livelli.
GIANNI POGGI
Nella foto (dal sito della società) Zamparo e Carraro
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