
LR VICENZA. SARÀ UNA SQUADRA OPERAIA QUELLA CHE SI RADUNA IL 14 LUGLIO? PER ORA NON CI SONO STAR
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Se l’LR Vicenza non riuscirà a segnare presto almeno un gol alla Pro Vercelli, il copione della partita sarà quello solito: possesso palla e prevalenza della fase offensiva per i biancorossi e piemontesi arroccati nella propria metà campo con obbiettivo il safety first, e cioè non uscire sconfitti dal Menti.
La speranza è, invece, quella di rivedere il Vicenza del girone di ritorno 2023-2024, quello che metteva subito le cose in chiaro passando in vantaggio nella prima mezzora e gestendo gioco e risultato con pochi rischi nel prosieguo del match.
Attualmente la squadra di Vecchi non sembra però attrezzata per imporre questo andazzo agli avversari e si sono ormai certificati i limiti dei biancorossi nella impostazione del gioco offensivo e nella finalizzazione dello stesso.
Dando spazio all’ottimismo (e al calcolo delle probabilità) si può sperare di assistere, dopo tante partite scialbette in cui di buono c’è stato solo il risultato, finalmente a una prestazione brillante del Vicenza, condita da gioco piacevole della squadra e da qualche bella giocata individuale oltre che, ovviamente, da un adeguato numero di gol.
La Pro Vercelli sembra una candidata adatta a fare da sparring partner al Vicenza.2 che tutti si aspettano. Lo dicono i numeri: 15esima in classifica ad appena un punto sopra la zona play off, 15 i punti finora raccolti (e, quindi, 16 meno del Lane), 4 vittorie e 3 pareggi nell’attivo del bilancio e 7 sconfitte al passivo, 11 gol segnati (peggio hanno fatto solo Pro Patria e Triestina) e 19 incassati, fuori casa un solo successo (il 1° settembre, 2a giornata, 2-0 al Lumezzane), un paio di pari e un poker di stop.
La squadra allenata da Paolo Cannavaro, già colonna difensiva del Napoli, fratello del campione del Mondo Fabio e al debutto come primo allenatore, non ha proprio un biglietto da visita da prima della classe e la rosa risulta composta da giocatori di categoria e da ex Primavera in prestito da società di Serie A e B, con un valore Transfermarkt di quasi 3 milioni e mezzo di euro.
La star – se così possiamo chiamarlo – è un ex biancorosso (nel 2017-2018, nella foto) di 32 anni, il centravanti Gianmario Comi, che ha giocato la metà della sua carriera più recente (a parte il primo semestre di quest’anno, in prestito al Crotone) proprio nella Pro, di cui è titolare in pianta stabile e con la cui maglia ha segnato 53 gol, gli ultimi 7 in questo campionato. Oltre a essere il miglior marcatore della squadra, Comi è anche secondo nella classifica cannonieri del girone. E, considerato che la Pro Vercelli ha un bottino di 11 centri di cui 7 a firma Comi, vien da dire che al Vicenza basterebbe disinnescare lui per azzerare le possibilità offensive della squadra piemontese.
Le sorti del confronto sembrerebbero, dunque, nelle mani del Lane, che avrà finalmente tutti o quasi i giocatori a disposizione di Vecchi, assente il solo Rauti per squalifica. Il tecnico biancorosso non sarà costretto a fare invenzioni per mettere in campo la squadra migliore e, anzi, avrà ampia facoltà di scelta in tutti i reparti: in difesa fra Sandon e il rientrante Cuomo, per l’esterno destro fra De Col e Talarico, fra Carraro Della Latta Zonta e Rossi per i due posti di centrale, fra Della Morte e Capone come retropunte e, ad abundantiam, in attacco fra Morra, Zamparo e Rolfini. In più ci sarà il rientro di Costa, reduce dal turno di squalifica e gratificato dal prolungamento al 2027 del contratto e, s’immagina, dall’aumento di stipendio.
Stavolta, insomma, non ci sono scuse per una prestazione non all’altezza di una prima della classe, quale si sente il Vicenza per quanto secondo a 7 punti dalla capolista Padova, a riposo per decisione della Lega essendo stato rinviato il match con l’Atalanta Under 23 che ha fatto valere la indisponibilità di 4 suoi giocatori convocati con le Nazionali. I biancorossi non avranno nemmeno il blocco mentale legato al risultato del Padova.
GIANNI POGGI
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