
LR VICENZA. SARÀ UNA SQUADRA OPERAIA QUELLA CHE SI RADUNA IL 14 LUGLIO? PER ORA NON CI SONO STAR
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Quasi sicuramente l’LR Vicenza ha perso la promozione diretta con la sciagurata sconfitta a Verona, dove è stato ridimensionato da una Virtus che gli è distante mille miglia per qualità, rosa, finanze, struttura societaria, pubblico e campo.
Stavolta nessuno può recriminare su fattori esterni alla squadra: arbitro, fondo del campo, sole o pioggia, squalifiche e infortuni, sfighe varie, il Padova ha giocato prima/dopo. No, stavolta le responsabilità della sconfitta sono solo in capo a giocatori e allenatore, che hanno sbagliato tutto.
Le ragioni di questo stop sono solo tecniche e tattiche. Prima di tutto non si è adattato il gioco biancorosso alle dimensioni ridotte quali sono quelle del Gavagnin-Nocini. Era piuttosto scontato che lì non si poteva praticare il solito gioco largo, appoggiato sugli esterni, e con i soli due centrali a reggere la mediana. Puntualmente, infatti, i quarti di centrocampo hanno fallito la prova sia per mancanza di spazi in fascia sia per una miglior gestione di questi da parte dei diretti avversari e, per di più, i centrali hanno pagato dazio contro un reparto avversario numericamente più consistente e, soprattutto, più agguerrito. Sarebbe stato più appropriato un centrocampo a cinque con tre centrali e senza un inutile trequartista perchè la spinta sarebbe stata più efficace e omogenea e la fase offensiva meno prevedibile.
Un altro aspetto trascurato è la condizione fisica, che già nelle partite più recenti si era vista declinante, com’è ovvio dopo un inseguimento lungo e impegnativo. A Verona ci sarebbe voluta una squadra in piena forma e, invece, le gambe pesanti si son viste eccome e la testa non è riuscita a supplire alle carenze muscolari. Meglio sarebbe stato gestire la partita rovesciando i ruoli e costringendo la Virtus a assumersi l’onere dell’iniziativa per cercare di colpirla in ripartenza.
Una bella fetta di responsabiità, poi, ce l’ha la difesa che ha incassato due gol inguardabili per come si sono sviluppate le azioni precedenti, con i biancorossi fuori posizione e quasi distratti, come era per altro già successo in altre gare.
Si poteva cambiare qualcosa in corso di gara? Certo, ma non è stato fatto, perchè le sostituzioni di Vecchi sono state tardive (Zonta, Rauti e Della Morte andavano panchinati subito dopo il primo tempo) e ininfluenti sul piano tattico. La squadra ha, infatti, continuato a giocare nello stesso modo, macinando un possesso palla tanto inutile quanto poco produttivo, affidandosi quasi sempre a cross prevedibilissimi su cui ha fatto un figurone il portiere della Virtus Sibi. Tiri da fuori? Pochi e quasi tutti sballati, perfino le punizioni.
Dulcis in fundo: beccare il gol della sconfitta al settimo minuto del recupero finale, praticamente a partita finita. Ricorda qualcosa? Sì, l’ultimo Vicenza-Padova, ma almeno quello fu un pareggio.
GIANNI POGGI
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Completamente d’accordo . Avevo anche previsto che il
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