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LR VICENZA. LA VIRTUS CI PROVA MA IL LANE È PIÙ FORTE. IL 2-1 ARRIVA PERÒ SOLO ALL’84°

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Si è dovuto aspettare il 39esimo minuto del secondo tempo per veder entrare il gol della vittoria numero 8 dell’LR Vicenza nella porta della Virtus Verona e, poi, è servita una lunga verifica FVS per convalidarlo. Ormai si era addensata una tangibile e diffusa tensione collegata alla preoccupazione che la squadra di Gigi Fresco facesse un altro brutto scherzo (in questo caso solo mezzo) ai biancorossi e la rete firmata dal difensore Benassai (nella foto) è stata accolta come una liberazione dall’incubo.
Anche se, subito dopo, quando già lo speaker aveva chiamato a coorte i tifosi con il peana per il marcatore (alla faccia della scaramanzia), il gelo era tornato ad aleggiare fra gli spalti e il campo finchè era in corso il controllo della regolarità del gol e la revisione andava per le lunghe. Nel mentre, non pochi spettatori vicentini (quelli ospiti erano ben sei…) hanno colto l’occasione per insultare Fresco e tutta la compagnia veronese. Non è stata una bella cosa perchè non c’era stata alcuna provocazione.
Il derby di Serie C fra il Vicenza e la seconda squadra di Verona è stato un match dai molti aspetti e con fasi anche palesemente alterne. I biancorossi, cambiando il copione abituale, partono a tutta forza e monetizzano subito con il gol di Morra dopo una bella combinazione con Vitale che scombina la difesa rossoblu.
La supremazia vicentina prosegue per un quarto d’ora e la Virtus sembra destinata a beccare a breve il bis. Ma non è così: la fase del Vicenza uber alles si esaurisce progressivamente e l’inerzia passa alla controparte che riacquista lucidità e gioco. Fresco vince tatticamente il confronto con Gallo: arretra i suoi nei 60 metri di pertinenza e costringe i biancorossi a sbilanciarsi aprendosi la via per veloci contropiede che i difensori vicentini faticano molto a contenere. I rischi per Gagno aumentano fino all’1-1 che culmina un’azione in area piuttosto confusa che lascia l’impressione di più di un errore degli uomini di Gallo.
La ripresa apre la fase-3 che si prolunga ben più delle attese di chi pensava di un ritorno in campo di un Vicenza con il piglio e il gioco della capolista. Così, invece, non è e il derby si assesta su un certo equilibrio fra il gioco un po’ ruminato del Lane e quello ordinato e di gestione della Virtus. Dopo l’ora via coi cambi: Gallo sostituisce tutti e due gli attaccanti Morra e Capello (come già fatto in altre partite) e manda in campo Rauti e Stuckler senza però cavarne chissà che, e fa sedere in panchina anche le due mezzali Cavion e Vitale sostituendole con centrocampisti più giovani (Talarico e Pellizzari). Anche Fresco fa tutte le sue mosse ma la Virtus non migliora, anzi.
Eccoci all’ultima fase. Il Vicenza segue il gioco delle parti e forza la situazione per meritarsi i tre punti, ma c’è tanta imprecisione nella fase offensiva (Stuckler e soprattutto Pellizzari sciupano due palle-gol clamorose). Anche la Virtus segue il copione e si arrocca progressivamente, rinunciando al gioco e puntando soprattutto a chiudere gli spazi.
Il gol di un terzino premia i più intraprendenti biancorossi e punisce la scelta attendista di Fresco. Il Vicenza resta capolista imbattuto e conserva in ogni caso almeno immutato il vantaggio sulle inseguitrici che andranno in campo 24 ore dopo.
GIANNI POGGI

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