
LR VICENZA. LA VITTORIA SUL RENATE RIAPRE LA LOTTA PER LA PROMOZIONE
Al 5° minuto del recupero finale, con un’ultima azione a disposizione per sbloccare lo 0-0 che il Renate aveva fin lì imposto all’LR Vicenza, un
L’interrogativo prima di LR Vicenza-Lumezzane era: come reagiranno i biancorossi alla prima sconfitta in campionato con il Padova? La riposta, dopo l’1-1 con cui si è chiuso il match al Menti contro i bresciani, non può essere che: maluccio.
Non è stato solo il risultato a deludere (e un pareggio lo sarebbe stato comunque contro questo avversario di rango ben più basso) ma anche, e forse soprattutto, la prestazione della squadra di Vecchi (nella foto), che ha assommato errori, poca grinta e meno ancora precisione oltre a un atteggiamento molto lontano da quello che ci si poteva aspettare.
La speranza diffusa, alimentata anche dalle dichiarazioni dell’allenatore nella conferenza stampa della vigilia (“ripartiamo dalla prestazione e dalla personalità dimostrata in campo”), era infatti di vedere un Vicenza determinato a riabilitarsi dopo il primo stop con una prestazione di qualità e di personalità, che gli avrebbe assicurato subito i tre punti necessari per non staccarsi di più dalla capolista e dimostrare che quello di Padova era stato solo un episodio, per di più – secondo alcuni – pure sfortunato.
Non è andata così e i due obbiettivi sono stati invece mancati: ora i biancoscudati sono a +7 (vantaggio che comincia ad avere spessore nella prospettiva della corsa per il primo posto) e il gioco del Lane ha fatto un passo indietro abbastanza vistoso rispetto a quello espresso all’Euganeo.
Stavolta non hanno convinto anche certe scelte dell’allenatore, prima di tutte quella di varare l’ennesima coppia di centrali di centrocampo, affiancando per la prima volta quest’anno Zonta e Greco, che sono notoriamente entrambi cursori e incontristi ma certo mancano delle qualità del play maker. Vecchi ha assegnato questo ruolo a Zonta, il quale ha fatto la sua parte ma non è certo stato il regista che sarebbe servito.
L’allenatore è stato molto limitato nelle scelte dei due centrali dalla assenze di Carraro e Rossi ma non si è capito perchè abbia panchinato Della Latta, mandato in campo solo nel corso del secondo tempo. La soluzione tattica dei due mediani, più volte adottata, ormai si è visto che non funziona tant’è che basta un centrocampo ordinato e capace di palleggiare bene come quello del Lumezzane per complicare la vita a quello biancorosso.
I deficit del Vicenza si sono visti però anche negli altri reparti. La difesa è crollata nell’occasione del gol dei bresciani sia per l’errore clamoroso di Massolo che per la mancanza di protezione al portiere da parte dei difensori. E che dire delle numerose palle-gol concesse al Lumezzane che, nei minuti finali, ha perfino avuto tre occasioni consecutive per il 2-1.
L’attacco ha di nuovo evidenziato il problema del gol perchè, anche stavolta, le quattro punte mandate in campo da Vecchi (Morra e Zamparo all’inizio e poi Rolfini e Rauti), senza contare i trequartisti Della Morte e Capone, hanno sbagliato moltissimo al tiro e, alla fine, il risultato di tanto lavoro è stato solo il gol dell’1-1 firmato da Morra.
I limiti non sono stati solo della squadra ma anche dei singoli. Prima di tutti Massolo, che ha commesso un errore che raramente si vede fra i professionisti, e poi Della Morte ancora spaesato come trequartista centrale e pure inefficace alla voce tiri e passaggi, e ancora Costa vistosamente in riserva e stranamente impreciso. Sandon ha fatto rimpiangere Laezza e anche l’altro braccetto Cuomo non è sembrato in giornata tanto da essere sostituito dopo il primo tempo. Hanno deluso anche Talarico, evanescente sulla fascia destra e pure lui mandato a farsi la doccia dopo i primi 45′, e Zamparo, che non è riuscito a far reparto con Morra nè a impensierire i difensori bresciani.
GIANNI POGGI
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