LR VICENZA. LA VIRTUS VERONA TORNA A PERDERE AL MENTI DOPO SEI ANNI
Gigi Fresco, stavolta, l’ha fatta grossa. Ha presunto che la sua Virtus potesse giocarsela alla pari sul campo dell’LR Vicenza e nemmeno nel corso della
Chi si aspettava una partita sul velluto per l’LR Vicenza nella trasferta a Verona sul campo del Caldiero, non è stato accontentato. Buono, ovviamente, il risultato che almeno per 48 ore avvicina a soli 4 punti il Padova (che gioca in posticipo al lunedì), ma la differenza di rango fra le protagoniste non s’è vista e nemmeno è stata la qualità a emergere nelle file biancorosse. Il successo n. 9 del Lane è scaturito da tre episodi: un errore del portiere del Caldiero, il pareggio annullato ai veronesi e il raddoppio su corner firmato da Della Latta.
Anche stavolta Vecchi è costretto a mandare in campo un Vicenza “sperimentale” perchè gli viene a mancare il giocatore più importante, l’esterno sinistro Costa, che è squalificato per somma di ammonizioni. Senza il mancino la squadra non può disporre non solo della spinta che il giocatore assicura sulla fascia ma anche dei suoi cross e dei suoi assist. Nel suo ruolo è utilizzato Zonta, costretto a essere duttile oltre le sue possibilità, visto che Greco, naturale alter ego di Costa, è infortunato, ma la mezzala bassanese è ben lontana dal riuscire a surrogarlo.
Le altre scelte dell’allenatore vicentino incidono sulla coppia dei centrali (stavolta tocca a Carraro e Della Latta), sull’altro esterno di centrocampo (Talarico) e sulla formulazione del reparto d’attacco, in cui il centravanti stavolta è Morra e i due partner sono Della Morte e Rauti (nella foto). Nessuna delle scelte, però, dà ragione all’allenatore.
Per tutto il primo tempo non si può proprio dire che il Vicenza faccia vedere meraviglie, anzi. La neopromossa non è nemmeno costretta a fare le barricate per rintuzzare le iniziative dei biancorossi, che non si distinguono certo nè per efficacia nè per qualità. Il centrocampo berico è spesso saltato dai lunghi rinvii verticali che partono dalla retroguardia e sono di facile controllo per i difensori termali e la spinta sulle fasce è discontinua e conclusa spesso con cross fuori misura o prevedibili. Anche la difesa non brilla, soprattutto sul lato destro in cui si insinuano con progressioni veloci i giocatori di Soave. Perfino Leverbe non sembra lucidissimo e più di una volta è costretto a mettere la palla in out.
Al 38′ il gol del vantaggio vicentino arriva su una mischia in area: cross da destra in bocca al portiere gialloverde che non trattiene, la palla arriva a Zonta che, da pochi metri, calcia addosso a Giacomel, mischiona e Rauti griffa il tocco finale in porta. Azione meritevole del VAR, perchè il Caldiero reclama per un fallo sul portiere, che l’arbitro non riconosce. Lo svantaggio non si può dire che sia meritato per la squadra di Soave.
La ripresa non cambia il copione e, poco dopo l’ora di gioco, Vecchi è costretto a panchinare Della Morte, inconsistente più del solito e, subito dopo, è annullato abbastanza inspiegabilmente il gol dell’1-1 del Caldiero, originato da una attacco in fascia mal difeso dai biancorossi.
Della Latta, ormai consacrato centrocampista goleador, battezza il 2-0 convertendo un inserimento su calcio d’angolo in uno shoot perfetto, quasi un rigore in movimento. È il 71′ e il destino di questo match è segnato per il Caldiero che non ha le risorse per tentare una rimonta.
Finisce con il Vicenza che controlla fino all’ultimo le generose quanto sterili offensive del Caldiero.
GIANNI POGGI
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