
LR VICENZA. LA VITTORIA SUL RENATE RIAPRE LA LOTTA PER LA PROMOZIONE
Al 5° minuto del recupero finale, con un’ultima azione a disposizione per sbloccare lo 0-0 che il Renate aveva fin lì imposto all’LR Vicenza, un
La seconda tappa del trittico verità del girone di andata riserva all’LR Vicenza un avversario che, guardando la classifica, non dovrebbe incutere timore ma che altre valutazioni consiglierebbero, invece, di non sottovalutare.
La FeralpiSalò, prima di tutto, è una delle due retrocesse dalla Serie B (l’altra è il Lecco), che sono state allocate nel Girone A e, in questa veste, ha il vantaggio economico del cosiddetto “paracadute” ovvero l’indennizzo per la retrocessione, che dovrebbe ammontare a un milione di euro (che, per la categoria, non è poco).
Un’incognita, invece, è la ricaduta in Lega Pro su società, squadra e tifosi. Può essere, infatti, un incentivo a puntare ad una immediata risalita in B oppure un freno dopo una stagione fallimentare. La FeralpiSalò è un club strutturato e con una proprietà con possibilità non inferiori a quella del Vicenza, visto che appartiene ad uno dei più importanti gruppi siderurgici italiani. Però la sua dimensione naturale, anche in relazione a campo di gioco, popolazione e spettatori, è la terza serie, in cui ha disputato il primo campionato nel 2010-2011 (un anno dopo la fondazione) e in cui è rimasta fino al 2023, quando ha conquistato la sua prima Serie B sotto la guida dell’attuale allenatore biancorosso Stefano Vecchi. L’esperienza in cadetteria si è conclusa malamente al penultimo posto anche in conseguenza di ben 21 sconfitte (peggio ha fatto solo l’altra neopromossa Lecco) e di una difesa tutt’altro che impermeabile visti i 65 gol al passivo. Ma il campionato si era messo male sin dall’inizio e a farne le spese era stato Vecchi, esonerato alla 10a giornata con la squadra al penultimo posto a 5 punti e sostituito da Marco Zaffaroni.
Come sempre, alla retrocessione è seguita una fase importante di calcio mercato mirata a riportare la rosa a livello della categoria inferiore e a rinnovare il gruppo. La cessione più importante è stata quella (in prestito al Monza) del portiere Semeul Pizzignacco, già numero 1 del Vicenza misteriosamente sfiduciato dal desk di Largo Paolo Rossi e praticamente regalato ai gardesani. Un altro affare importante è stato il passaggio al Cagliari dell’ala sinistra Mattia Felici per la bella somma di 2 milioni.
Sul fronte acquisti, non è sicuramente estraneo il nuovo allenatore Diana all’arrivo di ex-biancorossi come Jacopo Pellegrini del Sassuolo, non proprio protagonista l’anno prima a Vicenza, e come Nicola Pasini, in forza al club berico fino a gennaio di quest’anno e poi passato all’Ancona. La pattuglia degli ex comprende anche Tommy Maistrello, aitante attaccante del Cittadella (che ha vestito il biancorosso nel 2018-2019) e l’ala destra Davide Di Molfetta, sul Garda da tre anni e sotto i Berici nel 2017-2018.
E poi c’è lui, Aimo Diana, silurato a Vicenza a metà dicembre dell’anno scorso dopo un girone di andata negativo non solo per la classifica ma anche per il rendimento della squadra e nel rapporto con i tifosi. È stata davvero strana e per certi aspetti incomprensibile la breve parentesi vicentina di Diana, scelto sulla scia della promozione della sua Reggiana e che, invece, a Vicenza, non era riuscito a dare gioco e personalità a una squadra che, cambiato il tecnico e con apporti marginali a gennaio, è stata protagonista di un girone di ritorno da record issandosi fino alla finale dei play off. Indubbiamente qualche responsabilità per questo schizofrenico andamento Diana ce l’ha, anche se ancora non s’è capito (e forse mai si capirà) se il punto è stato nell’intesa con la squadra o in problemi di spogliatoio o in situazioni tecniche non palesi. È prevedibile, quindi, aspettarsi un suo comprensibile desiderio di rivincita nei confronti di una società e di alcuni giocatori che non lo avevano sostenuto come forse era nelle sue aspettative.
Aimo Diana, dopo un semestre sabbatico, è ripartito da dove aveva iniziato la carriera di allenatore. Nella FeralpiSalò aveva, infatti, debuttato prima nel Settore Giovanile e, il 4 novembre 2015, alla guida della prima squadra subentrando a Michele Serena.
L’edizione 2024-2025 dei cosiddetti Leoni del Garda non ha impattato alla grande sul campionato. Eliminati dal Padova nel secondo turno di Coppa Italia, hanno dovuto aspettare la 4.a giornata per centrare la prima vittoria (1-0 alla Virtus Verona) mentre la seconda (2-0 al Giana Erminio) è arrivata nell’ultimo turno. In sei giornate la Feralpi ha messo insieme 9 punti grazie ai due successi ricordati e a 3 pareggi (Novara e Pro Patria sullo 0-0 e Pergolettese 2-2), mentre l’unico stop risale al 2° turno (il 31 agosto, 1-0 con il Renate). Non brillante in attacco (5 centri, miglior marcatore l’attaccante Edgaras Dubickas con 2), la squadra di Diana va meglio in difesa visti i soli 3 gol fin qui incassati. Con questo rendimento l’attuale 9° posto in classifica è appropriato.
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