LR Vicenza-Clodiense, testacoda del campionato, non dovrebbe dare brividi nè sorprese ai 10.000 che domenica prossima contano di passare un piacevole pomeriggio primaverile sugli spalti dello stadio Menti.
C’è poco da dire, infatti, davanti ai 57 punti che separano la capolista dalla maglia nera, un divario che i numeri inquadrano solo in parte perchè fra la squadra dei Berici e quella della Laguna ci sono differenze di rango, di blasone, di storia, di qualità e, naturalmente, di soldi. La Union Clodiense è nata nel 2019 ma è erede di una tradizione calcistica che risale al 1920 e che è passata attraverso più fusioni e identità, la più nota è il Clodia Sottomarina, fondato nel 1971 da Teofilo Sanson e Franco Dal Cin. I più preparati ricorderanno senz’altro che, negli Anni Quaranta del secolo scorso, dalla squadra chioggiotta emersero i fratelli Aldo e Dino Ballarin per approdare al Grande Torino, con cui entrambi perirono nel disastro aereo di Superga in cui morì anche Meo Menti. Da qui è uscito anche un giocatore molto amato a Vicenza, Franco Cerilli, grande fantasista del Real.
La Clodiense è una neo promossa e, non ostante gli sforzi della proprietà, sembra destinata a un immediato ritorno fra i Dilettanti. Il campionato, infatti, non ha dato gli sperati riscontri e, pur non essendo già condannata dalla matematica (sono 5 i punti di distacco dalla penultima), il pregresso e il calendario rendono assai pessimistico il futuro. Sotto il primo profilo, ci sono le 21 sconfitte finora totalizzate a delineare un rendimento da retrocessione e, sotto il secondo, i due impegni in vista per la squadra allenata da Bruno Tedino contro i due top team del campionato, Vicenza e Padova, rende complicata la possibilità di trovare i punti indispensabili per cercare un recupero in extremis della zona play out.
Nelle 10 partite giocate negli ultimi due mesi la Clodiense ha incassato ben 8 sconfitte, curiosamente intervallate da due vittorie: quella del 23 febbraio al Ballarin sulla Pro Vercelli e quella di domenica scorsa, davvero inattesa, sul Novara sempre in casa. C’è stato un solo successo in trasferta, 2-0 il 19 gennaio con il Lumezzane, a cui sono seguiti 4 stop consecutivi con un bagaglio di 15 gol incassati e appena 3 all’attivo. Numeri che non possono dare molte chances nel confronto con il Lane.
Fra i granata, che hanno la rosa di minor valore del campionato, ci sono quattro ex-biancorossi: il 20enne Brzan che, l’anno scorso, era il terzo portiere del Vicenza, come terzino destro il coetaneo Alberto Lattanzio, scarto del Settore giovanile berico, il centrale figlio d’arte Matteo Manfredonia, altro 2004 e altro ex-Primavera vicentina e, ultimo arrivato, il centrale Stefano Cester, in gennaio ritenuto in sovrannumero in un centrocampo affollato come quello biancorosso attuale.
Miglior marcatore dei lagunari è l’attaccante centrale Kevin Biondi, 26 anni, una carriera tutta in C a parte le due stagioni con il Pordenone fra i Cadetti, che ha firmato 8 centri. Uno di questi gol Biondi l’ha segnato all’andata (nella foto), in una partita vinta ma gestita non benissimo dai biancorossi, dopo dieci minuti in vantaggio per 2-0 grazie ai gol di Carraro al 2′ e di Della Morte al 9′, e successivamente in progressivo smarrimento tanto da correre il rischio di essere raggiunti nel finale.
Dovrà evidentemente essere approcciata in tutt’altro modo la partita al Menti, in cui i biancorossi saranno chiamati a recitare il copione di favoriti senza cali di concentrazione e, soprattutto, senza superiority complex, magari pure giustificato ma non confacente con un avversario che è ben consapevole di giocarsi nell’occasione una delle ultime possibilità di salvezza.
GIANNI POGGI