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LR VICENZA. IL PADOVA SI SALVA AL 95′ DA UNA SCONFITTA MERITATA. IL LANE FA POCHI MA DECISIVI ERRORI

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Due settimane fa l’LR Vicenza aveva vinto al 94′ la partita con il Renate, che non avrebbe meritato di vincere. Ovviamente solo complimenti per questo successo rocambolesco. Quindici giorni dopo, nel derby veneto al Menti, è successo il contrario o quasi, perchè i biancorossi hanno buttato via una vittoria meritata sulla capolista incassando il gol dell’1-1 nell’ultima azione della partita e con il countdown vicino allo zero. Così è lo sport e così è anche il calcio e non è una banalità ripetere che le partite finiscono “quando arbitro fischia”.
Il Vicenza può ora rimpiangere di aver perso un’opportunità non decisiva ma pesante nella prospettiva di coronare la rincorsa al Padova e, se vuole imparare qualcosa di utile dall’accaduto, deve analizzare bene i non molti ma influenti errori che ha fatto e impegnarsi per non ripeterli più fino alla fine del campionato.
Sarà sicuramente, invece, la parola “beffa” quella che soprattutto si leggerà nei post dei tifosi e si sentirà nelle emotive considerazioni dei commentatori ma, se questa è effettivamente una beffa per come sono andate le cose, non deve essere invece una scusa o una recriminazione.
Il primo tempo è stato dominato dal Vicenza, che ha annichilito la capolista impedendole di sviluppare il proprio gioco. La sfida fra i due allenatori l’ha vinta Vecchi e quella fra i reparti il centrocampo biancorosso: il tecnico vicentino ha spuntato una delle armi migliori dei padovani, l’azione offensiva sulle fasce, bloccando i due esterni di Andreoletti (Villa e Kirwan) con Costa e Zonta altissimi e sempre in pressione. Il confronto fra le due coppie di centrali (Ronaldo-Carraro e Crisetig-Fusi) è andato a quella biancorossa, che ha impedito la costruzione del gioco agli avversari. Ne ha risentito la fase offensiva del Padova, in cui i due rifinitori hanno ciccato la prova, soprattutto Liguori, e Bortolussi ha avuto pochissimi palloni da giocare. La difesa del Padova, a sua volta, priva – è vero – di Perrotta, ha concesso fin troppo all’attacco vicentino e solo il bravissimo Fortin, con le sue parate da fuoriclasse, ha salvato il risultato fino al primo gol in questo campionato di Ferrari (nella foto della società) e anche dopo.
Qual è stato l’errore del Vicenza in questo perfetto primo tempo? Il solito, vien da dire, e cioè il non aver dato concretezza alla propria supremazia, fondando sull’unico gol la gestione del match e lasciando aperto, così, l’esito del secondo tempo. È stata una scelta senz’altro non voluta e dovuta anche al comportamento del Padova, ma dal peso purtroppo determinante.
Nella ripresa, infatti, le cose sono un po’ cambiate perchè il Padova, pur senza diventare dominante, ha riequilibrato l’andamento del gioco mentre la squadra di Vecchi ha commesso il secondo decisivo errore, mancando clamorosamente due palle gol con un irriconoscibile Rolfini. La capolista è stata a sua volta pericolosa con una palla-gol che Bertolussi ha spedito a lato di poco.
Via via il Vicenza ha perso agonismo e precisione e ha rivitalizzato il Padova. In questo momento il confronto fra gli allenatori si è sbilanciato a favore di Andreoletti, che, con lucidità, ha fatto cambi che hanno, da un lato, avvicendato i giocatori più deludenti con altri più freschi e, dall’altro, ha dato più impronta offensiva alla squadra schierando, alla fine, quattro attaccanti. Vecchi, invece, ha fatto le solite sostituzioni ruolo su ruolo, necessarie per ovviare al calo prevedibile di alcuni (Ronaldo, in primis) e per rinforzare, passando al modulo a 5 il centrocampo un po’ in sofferenza.
Le mosse dei tecnici non spostavano però l’inerzia della partita, che dava l’impressione di essersi ormai sclerotizzata sull’1-1. Qui il Vicenza ha commesso l’errore definitivo, sbagliando una chiusura difensiva sull’ultima azione a disposizione del Padova, pagando un prezzo salatissimo perchè consentiva alla capolista di segnare in extremis, come del resto aveva già più volte fatto in questo campionato.
Ammutolivano i tifosi vicentini, che già da qualche minuto inneggiavano alla vittoria sentendosela in scarsella, ed esplodeva invece la curva Nord occupata da 1.200 supporter padovani.
GIANNI POGGI

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