L’ultimo quarto di questo campionato, nell’ottica della promozione diretta in Serie B dell’LR Vicenza, è da un lato appassionante e, dall’altro, snervante. I tifosi vicentini sono coinvolti emotivamente dagli sviluppi gara dopo gara della caccia alla capolista e la squadra sta facendo un grosso sforzo per restare in corsa.
I sei punti di distacco dal Padova non sono, infatti, definitivi e l’imperativo per la società e per l’allenatore (e la richiesta della tifoseria) è di tentare il tutto per tutto.
In altre circostanze, e cioè nel campionato 2019-2020, le sei lunghezze di vantaggio sulla Reggiana che il Vicenza capolista di Mimmo Di Carlo contava alla 27ª giornata (dopo la quale il torneo fu sospeso a causa della pandemia) erano ritenute un margine sufficiente ed adeguato per legittimare la promozione fra i Cadetti.
Il Lane, allora, aveva dominato il girone con 18 vittorie, 7 pareggi e 2 sole sconfitte e sembrava giusto che il suo primato, a 11 giornate dal termine, fosse titolo per il salto di categoria. Oggi, a parti invertite essendo i biancorossi nel ruolo peggiore di inseguitori, nessuno ritiene che lo stesso vantaggio sia esaustivo per le sorti del primo posto, e nulla conta la considerazione che il Padova sia stato fino a questo momento l’indubbio leader del campionato.
Il lungo e impegnativo inseguimento dei biancorossi potrebbe prolungarsi fino al 27 aprile e c’è da augurarsi che sia coronato dalla promozione, perchè, se non ci fosse l’happy end, la squadra di Stefano Vecchi sarebbe condannata a disputare i play off con un carico pesante di lavoro alle spalle e, in quel post season sempre dispendioso e logorante, è imprevedibile quanto potrebbe pesare la fatica della lunga rincorsa. Vero che la seconda classificata del campionato accede al 2° turno della fase nazionale dei play off e che, quindi, ha più di un mese a disposizione fra l’ultima giornata e il ritorno in campo per recuperare, ma si è visto nelle stagioni precedenti che questo fattore non è sempre positivo e utile.
Intanto il Vicenza ha l’obbiettivo immediato di aggiudicarsi il derby vicentino in un turno che potrebbe essegli favorevole vista la concomitante trasferta del Padova a Salò contro la Feralpi, terza forza del campionato e recente vincitrice del confronto con i biancorossi.
Lino Chilese, presidente della squadra della valle del Chiampo ed ex-socio dell’LR Vicenza, si è prodigato in dichiarazioni pre-derby improntate all’umiltà e al timore reverenziale, auspicando di non subire al Menti una goleada quale migliore esito per i giallocelesti. Ma sembra solo pretattica, perchè è impensabile che una squadra scenda in campo con l’obbiettivo di non buscare una caterva di gol.
Il curriculum dell’Arzignano dall’avvento alla 10^a giornata di Giuseppe Bianchini in panchina al posto dell’esonerato Alessandro Bruno, merita attenzione: in 18 partite è risalito dall’ultimo posto al centro classifica raccogliendo 31 punti grazie a 8 vittorie e 7 pareggi e limitando a 4 le sconfitte (una nella partita dell’andata con il Vicenza ad Arzignano, nella foto). Quella inattesa al Dal Molin con la Virtus Verona dell’ultimo turno ha interrotto una serie positiva di 4 giornate, ma, anche in precedenza la squadra di Bianchini aveva dimostrato una notevole continuità di buoni risultati. E che dire del fatto che l’ultimo stop fuori casa risale addirittura al 12 ottobre 2024, 2-1 con la Virtus Verona?
Certo, la classifica attuale non si identifica con una acquisita salvezza visto che l’Arzi è ad appena 3 punti dalla zona play out però, guardando in alto, si può anche dire che è solo a -5 dalla Top Ten. Sotto il primo profilo, quindi, ci si può aspettare che venga al Menti almeno per non perdere, un punto nel derby vicentino sarebbe oltre modo comodo. Perciò potrebbe non essere una partita facile per il Lane, soprattutto se non riuscisse a impostare il risultato a proprio favore già nel primo tempo.
GIANNI POGGI