# Tags
blank
blank

LR VICENZA. ELIMINATO L’AVELLINO I BIANCOROSSI IN FINALE CON LA CARRARESE

blank

L’LR Vicenza vince per 2-1 la partita di ritorno con l’Avellino, va in finale play off contendendo la promozione in B alla Carrarese. Non era così scontato. I meriti per aver tagliato questo parziale traguardo devono essere ripartiti fra l’allenatore e la squadra.
Stefano Vecchi è stato, prima, l’artefice di un cambiamento radicale a metà campionato e, poi, di una stabilizzazione del rendimento – una volta raggiunto il top – che è stato mantenuto per ventidue partite consecutive. Un record che, comunque, resterà nella storia del calcio biancorosso.
Il lavoro del tecnico è partito in sordina ma è progredito costantemente pur in mezzo a difficoltà non da poco, a cominciare dalla rosa corta a sua disposizione, resa ancora più esigua da infortuni e da squalifiche. Pur con poche rotazioni a disposizione e con l’evidenza di poter contare praticamente solo sui titolari, Vecchi ha costruito un gruppo compatto, legato e concentrato, che si fa davvero fatica a pensare sia lo stesso che, nel girone di andata, era stato negativo e perdente.
Altri meriti dell’allenatore sono quello di aver fatto rinascere almeno un paio di giocatori fondamentali per la squadra (Ferrari e Ronaldo) che, a dicembre, erano perfino finiti in panchina, quello di aver inserito tre giovani (Greco, Tronchin e Talarico), che erano in precedenza rimasti ai margini e quello di aver rilanciato un portiere come Confente, sul quale c’era qualche legittimo dubbio.
Innegabile, infine, che Vecchi abbia dato un’impronta al gioco della sua squadra, cosa che il suo predecessore Diana non era riuscito a fare, trasformando un gruppo inerte e confuso in una solida struttura, in cui la qualità tecnica di alcuni esalta il lavoro di tutti.
Anche ai giocatori va riconosciuto di essersi messi lealmente a disposizione al momento giusto per ribaltare una stagione nata male e proseguita peggio. Certo, si potrebbe obbiettare, gli artefici della risalita sono gli stessi che avevano fallito tutto il girone di andata e, magari, qualche domanda sul loro radicale cambio di atteggiamento si potrebbe fargliela. Quel che conta, però, è che, da gennaio in poi, abbiano dato tutto per rimediare, trovando quello spirito di corpo che, per ragioni che probabilmente resteranno ignote, non avevano prima.
Indubbio, anche, l’impegno di tutti in campo, gara dopo gara e senza soluzione di continuità fra campionato e play off. Se sono oggi riconoscibili sia la coesione che esiste fra i giocatori, la stessa che siano titolari o riserve, sia la capacità di affrontare qualsiasi avversario e tipo di gara con la stessa convinzione e lo stesso impegno, lo si deve alla loro professionalità e alla loro serietà.
A monte dell’aspetto tecnico, infine, c’è quello societario-dirigenziale. Presidente e patron hanno evitato certe esternazioni del passato che avevano, da un lato, destabilizzato la squadra e, dall’altro, creato fratture con i tifosi. Il nuovo direttore generale Seeber è subentrato a Sagramola in punta di piedi e ha continuato a fare il suo lavoro con riservatezza, collaborando con Vecchi a rigenerare il gruppo. Al ds Luca Matteassi si deve l’arrivo di giocatori importanti come Costa, Golemic e Cuomo e, parallelamente, la cessione di altri che, si dice, non facevano gruppo.
Ora è il momento di sublimare quanto di buono è stato fatto da tutti in questo 2024 e di centrare l’obbiettivo promozione, che potrebbe rilanciare il calcio biancorosso dopo anni di depressione e immobilismo.
GIANNI POGGI

Nella foto (dal sito della società) i giocatori festeggiano la qualificazione con i tifosi

blank
Sottoscrivi
Notificami
guest
1 Commento
Più vecchi
Più recenti Più votati
Feedbacks in linea
Vedi tutti i commenti
GIANCARLO DE BIASIO
GIANCARLO DE BIASIO
8 mesi fa

Esame perfetto dell’evoluzione di una squadra non più riconosciuta m

PIU' RECENTI

1
0
Lascia un commentox