
LR VICENZA. LA GRANDE FUGA: CON LA VITTORIA SULL’INTER LA COMFORT ZONE SALE A +8
La 13esima giornata del campionato 2025-2026 entra negli annali stagionali fra quelle cosiddette “cardine” per l’LR Vicenza che, sia per proprio merito che per il
L’LR Vicenza torna dalla trasferta pareggiata (1-1) sul campo dell’Albino Leffe con più incertezze del previsto. Ci si aspettava, contro la squadra allenata da Gianni Lopez, una prestazione finalmente all’altezza del ruolo da primattore dopo le interlocutorie prove con Giana Erminio e Pergolettese e ce n’erano tutte le premesse: l’avversario era quello che era (9 gol incassati in 5 partite), i biancorossi erano tutti a disposizione (salvo Carraro, ultimo infortunato di una serie che va avanti dai play off), la condizione ormai doveva essere quella standard. Nemmeno faceva caldo.
Invece, allo “stadium” (ridicolo) di Zanica, si è visto il Vicenza peggiore di questo avvio di stagione, in regresso addirittura rispetto alle due partite precedenti. Dice e ripete Vecchi che i suoi giocatori devono convincersi di essere forti. E se, invece, non lo fossero?
Uno squadrone, quale dovrebbe essere quello biancorosso, non può accontentarsi di due pareggi e di una vittoria striminzita contro avversari che un calendario benevolo (e che ha tenuto conto della finale play off a cui è arrivato il Lane) ha pescato fra le retrovie del girone.
E, poi, quanto tempo ci vuole per mettere a punto un gioco decente e arrivare a una forma adeguata? Il primo ancora non c’è e quello che riescono a creare i giocatori e l’allenatore è lento, ripetitivo e prevedibile. La causa, pensano tutti, è il centrocampo. Effettivamente, il fatto che non ci sia più la coppia magica Ronaldo-Tronchin (il primo per infortunio, il secondo mal gestito contrattualmente) sta diventando una tara importante. Vecchi ha ormai sperimentato tutte le accoppiate possibili di centrali ma quella all’altezza dei predecessori non l’ha ancora trovata. Ci vorrebbe un regista come Correia della Triestina ma, fra i centrali a disposizione (Rossi, Carraro e, ora, anche Della Latta), non c’è nessuno che gli assomigli. Probabilmente è stato Vecchi a orientare le scelte di Matteassi negli acquisti scegliendo di utilizzare due mediani al centro e nessuna mezzala e il risultato è quello che si è visto.
Anche l’attacco sta dettando qualche dubbio. In Coppa Italia s’è messo in mostra Rauti che, in campionato, è finito subito in panchina. La coppia di attaccanti titolare è composta da Morra e Zamparo, che hanno giocato insieme solo le ultime tre gare e hanno segnato solo un gol a testa e nella stessa partita. Con l’Albino la loro prestazione è stata incolore, pur con la attenuante della inferiorità numerica, ma qualcosa di più ci si poteva aspettare.
C’è, anche, il caso Della Morte. L’esterno è stato finora molto al di sotto della sua qualità, tant’è che Vecchi, a Zanica, ha mandato in panchina lui anzichè una delle punte, come sarebbe stato più logico. Della Morte è rimasto a Vicenza contro voglia, anche se in società dicono il contrario, e ormai ci vorrebbe un chiarimento.
La difesa, infine, non ha brillato contro un attacco certo non irresistibile come quello di Lopez. Ha incassato il solito gol, per di più su calcio d’angolo, e si sono visti più volte in difficoltà i tre centrali sulle azioni veloci degli avversari, a cui sono state concesse tre palle gol limpide.
Il bilancio è, dunque, in rosso. Non bisogna esagerare nel pessimismo, sarebbe prematuro e infondato, ma è legittima un po’ di perplessità davanti alla differenza fra le aspettative e i primi riscontri.
GIANNI POGGI
Nella foto (dal sito della società): Leverbe e Rossi

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