
LR VICENZA. A LECCO SENZA RONALDO MA CON L’OBBIETTIVO DI NON PERDERE PIÙ TERRENO
In un campionato mediocre come quello 2024-2025 l’unico interesse è il testa-a-testa per il primato fra Padova e LR Vicenza, tuttora in corsa entrambe per
Due calci d’angolo (battuti – ça va sans dire – dal solito Costa) e trasformati in gol da Della Latta (nella foto). Senza nulla togliere ai meriti dei due giocatori, il derby provinciale fra Arzignano e LR Vicenza è tutto qua. Tutto il resto è noia, come cantava Franco Califano, e cioè una partita senza spunti e nemmeno gioco decente, in cui le due squadre si sono distinte per tanta corsa e poco altro.
Circostanza attenuante il meteo, che ha infracidato il campo e i calciatori, rendendo laborioso il gioco e faticoso il controllo del pallone. Ciò non ostante, si poteva fare meglio, soprattutto il Vicenza che era, delle due, la squadra con più caratura tecnica e una posizione in classifica decisamente più favorevole rispetto all’Arzi, maglia nera del campionato che dovrà trovare una prospettiva e conquistare un prolungamento in Serie C nelle prossime 28 partite.
Ci si aspettava un Arzignano assatanato per cercare, di puro agonismo, di colmare il gap qualitativo rispetto ai biancorossi. Invece i giallocelesti non hanno risentito dello scossone del cambio di allenatore e hanno affrontato la squadra di Vecchi rivaleggiando nel gioco e, qui sta il bello, talvolta pure riuscendo a prevalere.
La difesa arzignanese ha indubbiamente vinto il duello con la prima linea vicentina e il centrocampo di casa non è stato inferiore a quello del Lane. Il problema per l’Arzi è stato la fase offensiva: oltre la linea di metà campo il gioco si isteriliva, non riuscivano due passaggi di fila e la palla non arrivava agli attaccanti che, per di più, non facevano miglior figura dei loro omologhi con la maglia biancorossa.
Eppure l’Arzignano è riuscito a segnare un gol (favorito da una deviazione) e ha addirittura rischiato di pareggiare all’ultimo minuto del recupero finale.
Vecchi, nella conferenza stampa del dopo partita, ha dato un 10 e lode alla sua squadra definendola “da battaglia”. Strano commento questo dell’allenatore, perchè l’unica battaglia che si è vista in campo è stata quella contro la pioggia, mentre sul campo la sfida – chiamiamola così – è stata contraddistinta da toni pacati e da comportamenti corretti.
In sostanza l’unica positività è la vittoria, che interrompe il rallentamento di Padova e con il Lumezzane e lascia sperare i tifosi che la FeralpiSalò non conceda alla capolista, nel posticipo, la nona vittoria e che, quindi, i 7 punti di distacco diminuiscano.
Per il resto il derby nella Valchiampo restituisce a Vecchi un Vicenza con gli stessi limiti riscontrati ultimamente, a cominciare da un attacco inconsistente anche nell’ultima versione con Morra abbinato a Rauti (e poi a Rolfini) e Capone al posto di Della Morte, lasciato in panchina per una poco comprensibile scelta tecnica. Contro la peggior difesa del girone … ha segnato due gol un centrocampista (Della Latta), che si è inventato nell’occasione centravanti.
Anche il centrocampo non ha fatto passi avanti. La coppia di centrali Della Latta-Zonta è stata confermata da Vecchi ma l’accresciuto affiatamento non si è tramutato in giocate che non fossero ordinarie e, per di più, c’è stato più di qualche errore in uscita. I due esterni Costa e De Col hanno confermato i noti pregi e limiti: il primo ha firmato i due assist per Della Latta ma è stato meno intenso e concreto del solito, e, sull’altra fascia, De Col ha spinto poco.
La difesa merita una sufficienza abbondante per sicurezza e concentrazione tranne che nella fase finale della gara. Del resto, contro un attacco come quello dell’Arzi, era difficile fare brutta figura.
GIANNI POGGI
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