
LR VICENZA. SARÀ UNA SQUADRA OPERAIA QUELLA CHE SI RADUNA IL 14 LUGLIO? PER ORA NON CI SONO STAR
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L’LR Vicenza torna a giocare contro una milanese, peccato che non sia nè l’Inter nè il Milan bensì la terza squadra di Milano, l’Alcione, neopromosso e per la prima volta nella sua storia approdato al calcio professionistico. Per i biancorossi non ci sarà nemmeno la soddisfazione di esibirsi nel mitico Meazza perchè, ovviamente, l’Alcione non se lo può permettere e, ritenuta dalla Lega priva dei requisiti l’altrettanto mitica Arena Civica intitolata a Gianni Brera, si è dovuto adattare a emigrare in periferia, ospite della Pro Sesto nel Breda di Sesto San Giovanni.
L’Alcione ha conquistato la promozione vincendo il Girone A della Serie D con il miglior attacco e la miglior difesa del raggruppamento e sbarca in C senza troppe pretese conformandosi al modello delle squadre della stessa fascia (quelle che puntano a mantenere la categoria senza svenarsi) e cioè con una rosa giovane (nel caso 23 anni e mezzo) e che vale circa tre milioni, con un calcio mercato morigerato e funzionale al borsellino e un allenatore (Giovanni Cusatis) che, dopo una carriera modesta da calciatore, ha fatto esperienza in panchina anche all’estero (come secondo di Giuseppe Sonnino) ed è approdato tre anni fa all’Alcione che ha portato in Serie C.
Gli acquisti più importanti sono stati quello degli attaccanti Simone Palombi, l’anno scorso al Padova e, prima, al Pordenone, e Michele Marconi dell’Avellino. Dalla Feralpi Salò, poi, è arrivato il terzino sinistro Christian Dimarco, fratello del pari ruolo dell’Inter, dal Novara il centrale Niccolò Bagatti e dalla Pro Patria il mediano Luca Bertoni. Il resto della rosa, oltre ai reduci della stagione precedente, è composto da giocatori pescati in D e prestiti di giovani di team di categoria superiore.
Eliminato dall’Entella nel primo turno di Coppa Italia, l’Alcione ha debuttato in campionato con un bel successo sull’Atalanta U23 (1-2), ha poi pareggiato 0-0 in casa con la Virtus Verona ed è incappato in due sconfitte consecutive, sempre per 1-0, con le due capolista, prima a Sesto con il Renate e poi, in trasferta, con il Padova. All’Euganeo Cusatis ha schierato la squadra con difesa a 4, centrocampo a rombo e due attaccanti ma è stato soverchiato dai biancoscudati, che hanno vinto sì su rigore ma avrebbero potuto ottenere un risultato ben più largo in forza di un predominio durato per tutta la gara.
L’identikit dell’Alcione non dovrebbe impensierire il Vicenza, che in questa trasferta cercherà di fare il bis, nella vittoria e nella prestazione, della partita con la Pro Patria tenendo soprattutto conto che, a Sesto, si conclude la prima fase del suo campionato contraddistinta da avversari di rango modesto, a cui seguirà un trittico in cui si parrà la sua nobilitate cominciando già nel turno infrasettimanale con la capolista Renate e proseguendo con l’altra maglia rosa Padova per finire con la FeralpiSalò di Aimo Diana.
Non ci si aspettano grosse novità nella formazione. Vecchi potrà dare più spazio agli esterni contro i quattro difensori avversari e più sostanza al centrocampo visto quello più strutturato dei lombardi. La difesa dovrebbe godere di una partita in più per migliorare affiatamento e condizione pur con tutto il rispetto per Palombi e Marconi, se saranno loro a impersonare la prima linea arancione. Gli omologhi biancorossi saranno, con maggiori probabilità, di nuovo Morra e Rauti (nella foto dal sito della società).
GIANNI POGGI
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