
LR VICENZA. SARÀ UNA SQUADRA OPERAIA QUELLA CHE SI RADUNA IL 14 LUGLIO? PER ORA NON CI SONO STAR
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LR Vicenza-Triestina è una partita fuori da ogni schema dell’analisi calcistica. Dai nomi delle protagoniste si potrebbe pensare che sia una classica del calcio del Nordest, visto che Lane e Alabarda hanno in comune una lunga storia nel pallone triveneto e gli incroci sono stati tanti sia al Menti che prima al Grezar e poi al Rocco. Invero in questa fase di decadenza di entrambe le società, finite da anni in serie C, passate per fallimenti, rifondazioni e fusioni e oggi solo eredi ideali di un blasone, è difficile vedere il loro confronto come una “classica”.
Oggi i contenuti di Vicenza-Triestina sono più legati alla attualità che alla storia perchè sia l’una che l’altra vivono il match in un contesto di grossa emergenza, anche se per motivi opposti. L’Unione è alle prese con un’altra stagione complicata, in cui errori gestionali e tecnici hanno messo seriamente a rischio la salvezza e il pericolo di un ritorno fra i Dilettanti dopo otto anni dev’essere scongiurato in queste ultime battute di campionato, a cominciare proprio dalla partita al Menti.
Il Vicenza scenderà in campo, invece, per centrare una missione che sembra quasi impossibile dopo la sconfitta per mano della Virtus Verona, e cioè tentare un controsorpasso del Padova capolista per centrare la promozione diretta in B ed evitare di conquistarla passando per i play off.
Le motivazioni di tutte e due le squadre sono, quindi, molto forti e, per entrambe, i margini sono ridottissimi. La vigilia per la Triestina è stata difficile: la società ha pagato solo in extremis gli stipendi arretrati e i giocatori sono stati sul punto di chiederne la messa in mora. Questa situazione di insolvenza si sta prolungando da tempo, tant’è che un mese fa la società è stata sanzionata con 4 punti di penalizzazione proprio per questo motivo e la squadra è passata da un giorno all’altro dalla prossimità alla zona play off al rientro in quella play out. Non si sa con quale convinzione scenderanno in campo i giocatori triestini, senz’altro consapevoli del futuro molto incerto che si profila per loro alla fine di questo campionato.
Sotto i Berici il clima è passato in un baleno dalla euforia per il felice coronamento della caccia al Padova all’angoscia per il quasi immediato ritorno al ruolo di inseguitore, ed è difficile sapere se questa situazione sia stata metabolizzata dai giocatori. Le loro dichiarazioni negli ultimi giorni sono state tutte improntate univocamente alla volontà di non mollare fino all’ultimo, ma questo è un atteggiamento dovuto ed è tutto da vedere se si tradurrà in campo in altrettanta convinzione, perchè comunque il destino non è solo nelle loro mani, anzi nei loro piedi.
Per i bookmakers la vittoria della Triestina ha una quota altissima mentre quella vicentina vale mediamente 1,5 e in effetti, sotto tutti i profili, un pronostico diverso dall’1 sembra proprio contrario ad ogni logica. Ma ci sono troppe incognite in ballo e un confronto come questo basato su emotività e tenuta nervosa prima ancora che atletica può riservare svolte imprevedibili.
Il Menti sarà per la seconda volta consecutiva esaurito, a riprova della fede inesauribile del pubblico vicentino.
GIANNI POGGI
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