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LR VICENZA. CON LA PERGOLETTESE UNA SQUADRA CON LA STAR DELLA MORTE MA SENZA GLI ULTIMI RINFORZI

Cavion

Con le ultime operazioni di calcio mercato (lo scambio Cavion, nella foto-Della Latta con la Carrarese è stato concluso in extremis) l’LR Vicenza, che si appresta ad affrontare la Pergolettese nella seconda giornata di campionato, è piuttosto diverso da quello dell’anno scorso. Dieci acquisti e nove cessioni pesano in una rosa di 25 giocatori ed è tutto da vedere se, del semestre targato Vecchi, nella nuova si trasfonderà almeno il gioco e l’identità.
A bocce ferme, si possono trarre alcune conclusioni. Prima di tutto, la strategia del calcio mercato biancorosso è cambiata in corso d’opera, perchè si era partiti dall’obbiettivo minimo di rimpiazzare gli illustri infortunati e ricostruire l’attacco e, invece, si è poi pesantemente intervenuti anche sul centrocampo e, in emergenza, anche sul centrale difensivo.
La seconda conclusione è che ora Vecchi ha a disposizione un gruppo di giocatori ben fornito e, addirittura, con qualche sovrannumero (che peggiorerà, più avanti, con il rientro di Ronaldo e Ferrari e, se possibile, di Golemic). Solo in difesa ci sono alternative limitate ai titolari ma l’area tecnica ha dall’inizio chiarito che il reparto sarebbe rimasto invariato anche per le rotazioni.
Si deve, infine evidenziare che, a campionato iniziato, non si sa ancora chi sarà il regista e il suo partner. I successori della coppia Ronaldo-Tronchin ancora non sono stati individuati e l’arrivo di Della Latta può essere interpretato come risposta alla constatazione che nè Rossi nè Carraro hanno convinto Vecchi e che, sul mediano, resta l’incertezza.
Si riparte, quindi, con una squadra rinforzata quanto meno per la maggiore disponibilità di effettivi e con una star conclamata come Della Morte, che alla fine è rimasto e a cui ora la società deve dare concrete motivazioni con il prolungamento del contratto e l’adeguamento del compenso.
La Pergolettese è un non impossibile banco di prova, a cui il Lane si sottoporrà per dare una risposta allo scatto di reni delle due più autorevoli concorrenti (Triestina e Padova, che hanno vinto al debutto) e alla incerta prova con il Giana, di cui la squadra cremasca ha un profilo molto simile.
La Pergolettese non ha brillato in campionato come i milanesi ma si è salvata senza passare per i play out. Per la nuova stagione, ha confermato l’allenatore Giovanni Mussa e solo una parte dei titolari dell’anno scorso. Il ds Gabriele Bolis ha riempito i vuoti della rosa come sempre, facendo ricorso a tanti prestiti e a giocatori pescati in Serie D e nei settori giovanili, mettendo insieme un gruppo in buona parte innovato, con un’età media più bassa (23 anni) e con un valore (2,5 milioni) ancor più basso di quello del Giana.
Il nuovo portiere è il 19enne Lorenzo Cardaro (dal Ravenna) mentre, nel trio dei difensori centrali, ci sono ancora i titolari Lambrughi, Bignami e Tonoli. Novità, invece, nella linea di centrocampo (a 5), in cui sono stati inseriti l’ex biancorosso Scarsella, il centrale Careccia (ex Virtus Bergamo, Serie D), l’esterno destro Albertini, arrivato dal Picerno, squadra rivelazione del Girone C l’anno scorso, e quello sinistro Olivieri (18 anni, dal Modena). Completa il reparto la mezzala Jahouari.
Inedito, infine, l’attacco in cui Mussa ha lanciato la new entry Anelli (19, dal Fiorenzuola) a fianco del 23enne Piu, seconda punta, l’anno scorso utilizzato soprattutto nelle rotazioni. Probabile, però, che il ruolo di attaccante centrale spetti a Sean Parker, acquistato dalla Pro Patria (dov’è rimasto per sei stagioni).
Il 24-25 non è cominciato benissimo per la Pergolettese, che ha perso con lo stesso risultato (1-0) entrambe le gare ufficiali iniziali in casa della Pro Patria (Coppa Italia) e della Pro Vercelli nel debutto in campionato. Da ricordare che, domenica scorsa, la squadra cremasca è capitolata solo nel recupero finale e su un rigore molto contestato.
Attacco ancora a quota zero per la Pergolettese e vedremo se la battutissima difesa biancorossa almeno stavolta riuscirà a chiudere con un clean sheet.
GIANNI POGGI

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