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LR VICENZA. BASTA UNO 0-0 AL MENTI CON IL TARANTO PER PASSARE IL TURNO. ORA LA SFIDA CON IL PADOVA

Vecchi

Tutto come previsto e prevedibile nella partita di ritorno del primo turno della fase nazionale dei play off promozione: l’LR Vicenza fa quello che gli riesce meglio e cioè controlla e gestisce il match e al Taranto non resta che battersi fin quasi alla fine per cercare almeno di pareggiare al Menti lo 0-1 dei biancorossi, risultato che, comunque, avrebbe qualificato il Lane testa di serie.
La squadra di Eziolino Capuano, però, nemmeno a Vicenza riesce a essere pericolosa e, come in casa, si limita a una costruzione del gioco scontata e a puntate offensive prevalentemente innescate dalle fasce, ben poca cosa per la solidissima difesa vicentina che, in certe fasi, si è schierata a cinque abbassando gli esterni di centrocampo.
Il Taranto ha concluso il campionato al secondo posto (al netto della penalizzazione di 4 punti per problemi amministrativi che lo ha retrocesso in quinta posizione) e, almeno nella versione che si è vista in campo nelle due partite con il Lane, vien da chiedersi come sia riuscito a piazzarsi alle spalle della Juve Stabia in campionato. La riconosciuta capacità difensiva dimostrata nella stagione regolare l’ha confermata anche nei play off, in cui ha incassato un solo gol (quello di Ferrari all’andata) in quattro partite, ma ha evidenziato anche una pochezza offensiva che trova riscontro nel fatto che, nelle stesse quattro gare di post season, non ha mai segnato. Difficile andare avanti con questo limite.
Il Vicenza ha sfruttato il ruolo di testa di serie (che perderà, però, nel secondo turno nazionale), che le ha permesso di giocare in casa gara-2 e, quindi, di gestire questa a proprio favore e secondo le necessità contingenti che, comunque erano ben poche perchè, per passare il turno, sarebbe perfino bastato perdere ma con un solo gol di scarto.
Nel doppio confronto la squadra di Stefano Vecchi (nella foto) si è dimostrata superiore al Taranto, legittimando la qualificazione con due prove in cui non ha mai perso il controllo della situazione nè sotto il profilo tattico nè sotto quello agonistico. La difesa, soprattutto, ha giganteggiato dando l’impressione di essere una delle più forti ed in forma della fase: ai tre centrali s’è aggiunto un Confente che ha raggiunto l’apice proprio adesso e che, per essere un top, deve migliorare solo nelle rimesse di piede. Il centrocampo vicentino ha, a sua volta, dato il meglio del rendimento perchè l’allenatore si è definitivamente convertito alla linea a cinque (due esterni, due mediani e un regista) dopo che gli esperimenti con quattro centrocampisti non avevano dato risultati convincenti. L’attacco resta il limite più grosso a causa della difficoltà a fare gol, vecchio problema visto che l’ultima volta che sono state segnate più di due reti risale addirittura al 14 gennaio con il 3-1 inflitto al Menti al Giana Erminio.
Nelle due partite dei play off il Vicenza ha all’attivo appena un centro pur avendo creato numerose occasioni, alcune perfino clamorose (come quelle capitate sui piedi di Greco a Taranto) ma non sfruttate. Anche al Menti Ferrari ha avuto a disposizione per due volte il tiro con cui avrebbe potuto firmare il suo quattordicesimo gol stagionale ma non ha inquadrato la porta. Della Morte è stato meno pericoloso del solito perchè Vecchi lo ha utilizzato in un lavoro dispendioso in cui alternava partenze in fascia con diversioni addirittura a centrocampo, con il risultato di sfiancarlo dopo mezzora. Pellegrini, infine, è stato mandato in campo nella parte finale del match e non si ricordano sue conclusioni.
Questo limite offensivo della squadra andrebbe superato e, talvolta, Vecchi c’è riuscito grazie all’apporto di centrocampisti e difensori e sfruttando corner e punizioni. Ma la disponibilità in rosa di due soli attaccanti di ruolo è un problema insuperabile in sè e non sempre le soluzioni alternative sono possibili. Se il Vicenza dovesse passare in svantaggio, recuperare e, magari, rimontare sarebbe complicato.
Il sorteggio ha designato il Padova come prossimo sfidante. Un derby, quindi, che, per di più, ha risvegliato negli ultimi anni la rivalità storica fra le due squadre e le rispettive tifoserie. Sarà un confronto difficile, inutile negarlo, con la partita di ritorno all’Euganeo. I vantaggi per la testa di serie stavolta se li gode il Padova, che potrebbe accontentarsi di due pareggi per accedere alle Final Four.
GIANNI POGGI

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