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LR VICENZA. ALL’EUGANEO UN GOL DI DELLA MORTE ELIMINA UN PADOVA POCO PERICOLOSO

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L’LR Vicenza si qualifica alle Semifinali dei play off promozione com’era largamente prevedibile in conseguenza della vittoria per 2-0 sul Padova nella gara di andata e dell’indiscutibile superiorità dimostrata al Menti sui biancoscudati.
La partita di ritorno è stata meno insidiosa del prevedibile e si è addirittura conclusa con il risultato meno pronosticato, la vittoria del Vicenza, che, nel primo tempo, è stato – giusto dirlo – messo in difficoltà dal Padova come mai si era visto nella seconda parte del campionato.
I biancorossi sono passati inaspettatamente in vantaggio con un gol molto bello di Della Morte, secondo tiro in porta del Lane fino a quel momento e conclusione di un’attacco vicentino propiziato da una pressione al limite dell’area e del fallo di Pellegrini su un difensore e da un seguente madornale errore di un esterno biancoscudato che regalava la palla agli avversari al limite dell’area.
La squadra di Oddo non meritava la qualificazione e ha dimostrato anche all’Euganeo i suoi limiti, a cominciare da quelli della prima linea. L’allenatore padovano aveva scelto di utilizzare il doppio centravanti Bortolussi-Zamparo con l’obbiettivo di contrastare con i due lunghi quelli della difesa vicentina, ma la coppia non aveva fatto paura ai diretti avversari. In più sia l’uno che l’altro attaccante ha sulla coscienza di aver sbagliato un paio di nitide palle-gol, che, altrimenti, avrebbero potuto orientare diversamente il prosieguo del match. Incomprensibile, poi, la mossa di Oddo di panchinare Liguori, il suo miglior marcatore, per altro annullato all’andata da Costa e da Sandon.
Il reparto del Padova che più ha fatto penare il Lane è stato il centrocampo, in cui è stato ripresentato in regia Radrezza, da tempo esiliato per far posto a Crisetig. L’apporto del brevilineo centrocampista ha tonificato e razionalizzato la costruzione del gioco e la linea a cinque predisposta da Vecchi ha fatto parecchia fatica a tener testa alle iniziative dei biancoscudati, dinamici e aggressivi ma poco efficaci nel concludere l’azione visti i cross spesso sballati e le triangolazioni approssimative.
Dopo il gol di Della Morte le cose in campo sono ovviamente cambiate, in peggio per il Padova che si vedeva l’asticella della qualificazione alzata alla condizione di segnare addirittura tre gol in poco più di un tempo e in meglio per i vicentini, che erano meno affannati nell’azione di contenimento anche per il calo del Padova.
La fotografia del derby all’Euganeo è quella di un Vicenza più in difficoltà del previsto nel primo tempo e di un Padova nettamente migliore nella prestazione rispetto al Menti. La squadra di Oddo non ha avuto fortuna negli episodi: il palo colpito da Cretella nel finale dell’andata e quello incocciato da Bortolussi al 27′ all’Euganeo, se fossero stati gol, avrebbero quasi sicuramente dato più sicurezza e spinta ai biancoscudati e reso meno impossibile il pareggiare i conti. Però i gol bisogna segnarli e, se i giocatori di Oddo hanno sbagliato, non si può parlare di sfortuna.
Il Vicenza allunga la serie positiva a venti risultati e a quattro gare la inviolabilità della porta di Confente. Sono dati importanti che rispecchiano le potenzialità della squadra, capace di eliminare avversari come Taranto e Padova che, in campionato, avevano dato prova di meritare il secondo posto e che, invece, opposti al Vicenza, sono stati ridimensionati senza bisogno di performance strabilianti dei vicentini.
La squadra di Stefano Vecchi conclude la prima parte dei suoi play off con il rango di favorita per la vittoria della Final Four.
GIANNI POGGI

Nella foto (dal sito della società) i giocatori del Vicenza festeggiano la vittoria con i tifosi in tribuna all’Euganeo

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Andrea Fornasier
Andrea Fornasier
8 mesi fa

All’inizio, hai citato il fallo di Pellegrini sul difensore. Io, ma non da solo, non ho visto falli. Ho visto i 2 che sono entrati in area “strusciando” uno contro l’altro finché il difensore è scivolato lasciando via libera al nostro. Vale la pena di sottolineare come il difensore prima controlli cosa faceva Pellegrini e poi cominci a rotolarsi, tarantolato, a terra…

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