L’LR Vicenza, paradossalmente, dovrebbe impegnarsi, nella gara di ritorno, non tanto per conquistare ma, piuttosto, per perdere la qualificazione al secondo turno dei play off promozione di Serie C, che, invece, si è virtualmente accaparrata vincendo la gara di andata a Taranto.
Questo risultato, abbinato al ruolo di testa di serie che il regolamento assegna ai biancorossi in quanto terzi classificati in campionato, dà loro il vantaggio sia di poter perfino perdere i 90′ al Menti (ma con un solo gol di scarto) che, a maggior ragione, di passare il turno pareggiando o vincendo il match.
Stefano Vecchi, fin qui impeccabile guida del Vicenza dal suo avvento a fine dicembre 2023, non dovrà quindi scervellarsi per affrontare la partita con il Taranto, tanto da potersi perfino permettere delle rotazioni per portare qualche titolare più riposato al successivo impegno di martedì 21 maggio, data della prima gara del secondo step nazionale dei play off.
Cosa ci si può aspettare che faccia il Taranto al Menti per ribaltare un pronostico che lo profila quasi sicuramente eliminato? Eziolino Capuano, tecnico della squadra pugliese, non potrà che impostare una tattica iper offensiva fin dalle battute iniziali con l’obbiettivo, intanto, di rimettere al più presto in pari il parziale (che, comunque, non gli basterebbe) e, poi, di portarsi in vantaggio almeno di una lunghezza, evitando nel contempo di esporsi alle ripartenze dei biancorossi, così ben riuscite all’andata anche se non altrettanto sfruttate da Greco, Ferrari e Della Morte.
Dovrebbe essere, quindi, il Taranto del secondo tempo di martedì scorso, aggressivo e padrone del gioco, quello che potrebbe creare problemi al Vicenza, non certo la versione dei rossoblu dei primi 45′, maldisposti in campo, approssimativi in difesa e sterili nella impostazione e nella finalizzazione.
Più facile a dirsi che a farsi, vien da dire, perchè il confronto dei due schieramenti, nel match di andata, ha evidenziato un Vicenza più dotato sia sul piano qualitativo che tattico e un Taranto non ben registrato e con giocatori, soprattutto davanti, che non potevano rivaleggiare con gli avversari sul piano fisico.
Per ovviare a quest’ultima lacuna Capuano dovrebbe modificare il tema offensivo puntando su azioni centrali e sul palleggio rapido piuttosto che insistere, come invece ha fatto in casa, sugli esterni e sui cross alti, inevitabilmente preda dei più alti difensori vicentini.
Stefano Vecchi ha tutte le armi a disposizione per disinnescare anche un Taranto diverso da quello dell’andata. È piuttosto improbabile che il tecnico aumenti di una unità la difesa, se non in circostanze particolari e contingenti, e che pensi, piuttosto, a un centrocampo a cinque con i due quinti pronti ad aggiungersi ai tre difensori. Non essendoci, poi, almeno all’inizio la necessità di cercare il gol come primo obbiettivo, Vecchi potrebbe puntare ad una tattica offensiva affidata ad una sola punta e a un trequartista (diciamo Ferrari e Della Morte) sfruttando, come ha fatto in modo brillante a Taranto, gli inserimenti dei centrocampisti e riproponendo, magari, Greco nella speranza che abbia esaurito gli errori di tiro.
La partita, in linea generale, sarà comunque gestibile più agevolmente da parte dei biancorossi soprattutto se sapranno, com’è per altro prevedibile, mantenere la concentrazione ed evitare gli errori difensivi in cui, qualche volta, incorrono soprattutto nei finali di gara. Vecchi è un allenatore difensivista, come si è ben visto, e saprà ben impostare la gara dei suoi per ottenere, prima di tutto, un completo controllo del campo e del gioco, iniziando il contrasto dell’azione avversaria già con il coinvolgimento degli attaccanti.
Si gioca al Menti, quindi in un contesto ambientale favorevole, che aiuterà anche se i biancorossi non si sono certo fatti impressionare dagli 11.000 dello Iacovone.
GIANNI POGGI